Immaginare futuri per far crescere il sistema scolastico regionale
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“Anticipare per governare il cambiamento. Il Sistema di Istruzione e Formazione di fronte alle sfide del cambiamento generazionale”, è il documento elaborato da INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca educativa) in occasione dell’audizione del 27 maggio 2025 presso la Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali della transizione demografica. Il documento analizza le sfide che il sistema di istruzione e formazione italiano dovrà affrontare a causa dei cambiamenti generazionali, concentrandosi sull’impatto dell’inverno demografico sulla scuola e proponendo un approccio proattivo per governare questi cambiamenti.
Il sistema scolastico nazionale, infatti, deve confrontarsi con profonde trasformazioni come la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, che influenzano la composizione delle coorti future di studenti e la domanda di istruzione e formazione.
Governare i cambiamenti
Per non subire passivamente l’impatto di questi cambiamenti epocali è necessario, secondo INDIRE, non limitarsi a risposte di tipo reattivo, ma piuttosto bisogna anticipare attivamente i cambiamenti per poterli gestire in modo efficace.
L’analisi della transizione demografica che sta investendo la società italiana ha portato INDIRE a proporre strategie proattive per adattare il sistema scolastico ai mutamenti sociali.
Il documento si sviluppa attraverso una struttura bipartita che affronta inizialmente il contesto attuale mediante dati aggiornati relativi alle istituzioni scolastiche, alla popolazione studentesca e ai diversi tipi di divari esistenti, inclusi quelli territoriali, tecnologici, di genere, di competenze ed ecologici.
La seconda sezione propone approfondimenti su temi strategici quali il sistema integrato 0-6 anni, le aree interne e le piccole scuole, gli Istituti Tecnici Superiori, l’istruzione degli adulti, l’innovazione degli ambienti di apprendimento e l’integrazione dell’intelligenza artificiale nella didattica.
Vengono individuate azione strategiche e sottolineata l’importanza del potenziamento del sistema integrato 0-6; la necessità di salvaguardare il ruolo delle aree interne e delle “piccole scuole”; l’importanza crescente dell’istruzione terziaria professionalizzante (ITS Academy); l’attenzione all’istruzione degli adulti, spesso trascurata nel dibattito pubblico.
INDIRE sottolinea anche come l’innovazione degli spazi educativi sia centrale per promuovere nuovi modelli organizzativi e metodologici. La prevista riduzione degli studenti impone, infatti, una ripianificazione degli edifici scolastici, da ripensare come spazi polifunzionali e beni comuni al servizio delle comunità, capaci di ospitare anche attività culturali, sociali ed extrascolastiche.
Tracce per il governo delle istituzioni scolastiche della nostra regione
Il Friuli-Venezia Giulia, come molte regioni italiane, sta sperimentando un calo costante delle nascite e una conseguente diminuzione degli alunni, soprattutto nei cicli della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Per l’anno scolastico 2024-25 la regione registra circa 132.587 studenti nelle scuole statali, con un calo dell’1,67 % rispetto al 2023-24. Questo trend demografico spinge il sistema scolastico regionale verso scelte apparentemente obbligate: ridimensionamento della rete scolastica, chiusura o fusione di plessi, ristrutturazione dell’offerta educativa, soprattutto in zone rurali, montane o periferiche. L’esperienza delle “pluriclassi” è già un fatto reale: oltre 200 sono attive per presidiare le zone più periferiche. Questa dinamica demografica, tuttavia, può essere vista non solo come sfida, ma anche come opportunità per ripensare la qualità e la personalizzazione dell’offerta educativa: classi meno affollate possono facilitare didattiche più attive, un maggior contatto docente-allievo, interventi mirati (inclusione, recupero, potenziamento).
Nel documento INDIRE si suggerisce che le piccole scuole e le aree interne assumano un ruolo centrale come presidi educativi e sociali. Per il Friuli-Venezia Giulia questa indicazione appare particolarmente pertinente, visto che molte comunità, specialmente in ambiente montano (Carnia, Alpi Giulie, ecc.), soffrono la rarefazione dei servizi. Il “Piano di dimensionamento della rete scolastica” recepito dalla Giunta regionale sta già intervenendo su questi temi (usrfvg.gov.it), ma è necessario andare oltre la gestione dei numeri e immaginare strategicamente futuri che devono essere attivamente costruiti fin da ora.
Uno degli esempi del documento INDIRE che possono essere significativi per la nostra Regione è il potenziamento del funzionamento delle scuole in piccole comunità con modalità flessibili: plessi con organizzazione modulare, uso di plessi associati, laboratori/interventi itineranti, magari con lo sfruttamento dell’autonomia scolastica. Naturalmente tutto questo è possibile solo se si promuove attivamente la crescita della professionalità dei docenti insieme ad un sistema di welfare istituzionale per i docenti che operano in territori difficili, costituito ad esempio da incentivi, housing, servizi di supporto, formazione continua specifica.
Una delle linee strategiche del documento INDIRE è il rafforzamento del sistema integrato 0-6 anni. La Regione ha già avviato il “Tavolo paritetico regionale” per coordinare le attività legate al sistema integrato educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni. Gli investimenti vanno nella direzione di rafforzare le infrastrutture dei nidi e delle scuole dell’infanzia nei comuni piccoli e marginali; migliorare la copertura del sistema integrato 0-6 anche tramite incentivi per le famiglie (retta, trasporto, servizi accessori) e per le amministrazioni comunali; formare il personale dedicato (educatori, insegnanti) con competenze specifiche su progettazione educativa, inclusione, confronto interculturale.
Per quanto concerne l’innovazione digitale e le infrastrutture tecnologiche è attivo il Piano Scuola Digitale regionale 2025-2028; la Regione ha stanziato fondi propri per la digitalizzazione, a cui si aggiungono finanziamenti ministeriali per la cablatura degli edifici e contributi europei per laboratori digitali scolastici.
Un’altra linea strategica del documento INDIRE è valorizzare l’istruzione terziaria professionalizzante (ITS, formazione professionale). Gli ITS presenti nella regione offrono percorsi che rispondano alle esigenze delle imprese locali: in settori come agroalimentare, meccatronica, digitale, turismo sostenibile, gestione ambientale. Questo consente di rafforzare le collaborazioni scuola-impresa per aumentare l’occupabilità e ridurre il mismatch tra offerta formativa e domanda di lavoro.
Sul versante della centralità dell’istruzione degli adulti, che il documento INDIRE individua come strategica, dobbiamo dire che i quattro CPIA regionali, pur servendo una numerosissima utenza, sono ben lontani dall’essere valorizzati come risorse della rete territoriale di istruzione. Rimangono ancora molte carenze per mettere questo settore dell’istruzione regionale in grado di giocare il proprio ruolo strategico, soprattutto nell’istruzione e formazione degli adulti con background migratorio che costituiscono una preziosa risorsa dei sistemi produttivi regionali.
Prospettive e proposte
Le politiche regionali stanno investendo ingenti risorse per istruzione e famiglia con interventi per il diritto allo studio, per l’abbattimento delle rette dei nidi e per migliorare la qualità didattica e organizzativa delle istituzioni scolastiche.
Va tutto bene quindi?
Sì, ma anche no.
Bisognerebbe, infatti, dotarsi di una governance regionale che sia capace non solo di erogare risorse, ma di monitorare impatti, valutare esperienze, diffondere buone pratiche.
La valorizzazione delle reti di scuole va orientata verso la sperimentazione di modelli innovativi in grado di rigenerare l’offerta formativa attraverso progetti pilota condivisi, con particolare attenzione alle aree interne, ma non solo.
Per muoversi lungo queste direzioni è cruciale il coinvolgimento dei territori, dei comuni, delle famiglie e del tessuto economico, per costruire scuole come comunità educanti più inclusive, più vicine ai bisogni reali, più capaci di guidare il cambiamento anziché subirlo.
Forse lanciare un piano di ricerca partecipata e di analisi del documento INDIRE alla luce dei dati della nostra Regione potrebbe essere un primo passo per iniziare a governare il cambiamento. È urgente, infatti, ripensare il modello scolastico alla luce della denatalità e della dispersione territoriale, immaginando le scuole del futuro come fulcri urbani e presidi sociali capaci di generare valore per i territori e rispondere in modo resiliente alle trasformazioni in atto. Si tratterebbe, insomma di fare esercizi di futuro allargati e partecipati per approcciare ed esplorare i futuri desiderabili e prevenire i futuri disfunzionali.
- Il sito INDIRE e l’intero documento sono consultabili a questo link
https://www.indire.it/2025/08/07/pubblicato-il-documento-indire-anticipare-per-governare-il-cambiamento/ - Dati presentati dal Direttore dell’USR del Friuli Venezia Giulia in data 08/09/25
https://www.rainews.it/articoli/2025/09/scuola-in-firuli-venezia-giulia-il-calo-demografico-taglia-60-classi-salvare-istituti-periferici-lanno-scolastico-cefd17e6-c7e5-4c3b-a18f-e2186b852796.html#:~:text=La%20direttrice%20dell’Ufficio%20Scolastico,per%20salvaguardare%20gli%20istituti%20periferici%22&text=Gli%20alunni%20e%20gli%20studenti,varie%20funzioni%20di%20232%20persone - Le funzioni del Tavolo sono consultabili al link
https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/famiglia-casa/politiche-famiglia/FOGLIA51/ - https://www.skopia-anticipation.it/studi-di-futuro/
Dirigente scolastica
- Flavia Virgiliohttps://ilpassogiusto.eu/author/fvirgilio/
- Flavia Virgiliohttps://ilpassogiusto.eu/author/fvirgilio/
- Flavia Virgiliohttps://ilpassogiusto.eu/author/fvirgilio/
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