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Numero 30 | 14 Marzo 2025

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La banalità del nucleare

Anche sulla stampa locale recentemente sono apparse interviste che, sulla scia del ritorno al nucleare previsto dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) predisposto dal Governo, sponsorizzano un prodotto nuovo, “di ultima generazione”: la centrale nucleare a scala aziendale.

Come sempre in questi casi le future “sorti magnifiche” sono garantite: autonomia energetica per “centinaia di anni”, costo dell’elettricità a “60 euro/MWh contro gli attuali 110 all’ingrosso in Italia”, “impianti da 6 metri per 6 in grado di produrre ciascuno elettricità per 200 megawatt e vapore caldo per azionare turbine” da mettere nel sottoscala.

Quelli descritti in interviste simili sarebbero reattori di 4^ generazione che ancora non esistono e i più ottimisti ritengono che in Francia sarà pronto il primo reattore di questo tipo nel 2031, ma l’opinione prevalente è che serviranno almeno altri 10 anni in più e che manchi ancora la certezza che un simile progetto possa arrivare all’effettiva produzione industriale. 

E non essendo stato costruito nessun impianto del genere come si fa a dare credibilità a una stima nel lontano futuro di un qualsiasi costo/MWh?  Per impianti simili ma di 3^ generazione non ci sono dati a consuntivo sui costi dell’energia elettrica prodotta perché non ci sono impianti del genere ancora in funzione in Occidente, anche se vi sono numerosi progetti. Dei due impianti esistenti – in Russia e in Cina – non si hanno numeri disponibili.  L’opinione diffusa è invece che, essendo più piccoli, perdendo di economia di scala, probabilmente il MWh prodotto costerà di più di quello, già molto caro, dei reattori più grandi già funzionanti.

L‘offensiva per il ritorno al nucleare è dunque pienamente in corso su molti piani ed anche per questo si è avviata una prima azione di controinformazione, con la costituzione ad esempio di 100% Rinnovabili Network che raccoglie, scienziati, associazionismo e varie personalità. Rendiamo disponibile il Rapporto realizzato sui Costi del nucleare, anche per i cenni presenti a questa nuova dimensione con cui il nucleare si presenta. Uno dei temi che sarà certamente oggetto di scontri di cifre, ipotesi e previsioni


Autonomie differenziate, la Corte ha sgombrato il campo

Pubblichiamo la Sentenza 10/2025 con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta di sottoporre a referendum abrogativo la legge “Calderoli” relativa all’attuazione delle autonomie regionali differenziate. 

Dopo la sentenza della stessa Corte che aveva svuotato quella legge di tutti i motivi di incostituzionalità, non restava in piedi nulla se non il fatto che la previsione di autonomie differenziate è parte integrante della Costituzione: “Se si ammettesse la richiesta in esame, si avrebbe una radicale polarizzazione identitaria sull’autonomia differenziata come tale, e in definitiva sull’art. 116, terzo comma, Cost., che non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo di revisione costituzionale.”

Augurandoci che qualora il dibattito su queste possibilità di ulteriori autonomie regionali riprenda seriamente e sperando, senza crederci assai visto il clima politico, che ciò avvenga in modo condiviso e non unilaterale, resta che per quanto riguarda la nostra Regione a statuto speciale la via per ampliare competenze e funzioni passa solo attraverso volontà politica, scelte meditate e lavoro nella Commissione paritetica Stato-Regione e non accodandosi alle Regioni ordinarie ed al Veneto in particolare, nemmeno nelle prossime campagne elettorali…


Dove installare impianti eolici e fotovoltaici, la legge regionale della Sardegna.

Pubblichiamo il parere espresso dal Consiglio delle autonomie della Sardegna sul disegno di legge regionale in materia di individuazione delle aree e superfici idonee all’installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile e per la semplificazione dei relativi procedimenti autorizzativi. 

Riteniamo, come detto qui: https://ilpassogiusto.eu/consiglio-delle-autonomie-locali-della-sardegna/, contenga spunti interessanti a meglio conoscere la natura di alcuni rapporti fra enti gestori e privati in materia di fonti rinnovabili, ed utili in vista dell’approvazione di una legge analoga anche nella nostra Regione.

Il Consiglio delle Autonomie Locali è l’organismo rappresentativo delle diverse autonomie locali della Regione, deputato a fornire pareri e atti di indirizzo al Consiglio regionale nell’iter di approvazione di leggi regionali che riguardino l’ordinamento, le funzioni ed il finanziamento delle autonomie stesse. 


Corte costituzionale: pubblicata la pronuncia sulla legge Calderoli

Nei giorni scorsi è stata resa pubblica la pronuncia della Corte costituzionale sui ricorsi di alcune Regioni avverso la legge Calderoli, che si riprometteva di applicare la previsione costituzionale delle cd. Autonomie differenziate. Volendo continuare a seguire questi aspetti per ora pubblichiamo l’importante sentenza, riservandoci possibili commenti.


Acqua, Bene comune o bene economico?

Pubblichiamo un secondo contributo prodotto dalla Femca Cisl regionale riguardante la gestione del servizio idrico integrato. Questa relazione, tenuta ad un convegno nel maggio scorso, del segretario regionale Marcantonio Papagni, riguarda l’unico caso di gestione privata del servizio in regione ed è relativo al Comune Trieste.

La relazione rappresenta un utile concentrato di riferimenti, a partire dalla sintetica storia dei passaggi con cui dalle municipalizzate dei Comuni siamo arrivati più che alla privatizzazione alla finanziarizzazione anche della gestione dell’acqua.

I numeri che ci vengono forniti per fare un bilancio di questa “modernizzazione” del sistema sono riferiti a due anni, a un decennio di distanza: 2012 e 2022. Consentono quindi una valutazione “oggettiva” del percorso di privatizzazione dei servizi e riguardano il costo delle bollette, i ricavi della gestione, la proprietà della società, gli investimenti nell’adeguamento della rete, l’occupazione. Non tutto forse dell’attività d’impresa ma certamente il cuore.

Tutto ci fa dire, in pieno accordo con quanto Femca Cisl ha inteso dimostrare e richiedere, che la scadenza della convenzione prevista per il 2027 deve arrivare non alla chetichella, al riparo dall’interesse delle comunità coinvolte, ma con un dibattito ed un movimento d’opinione che richieda il ritorno ad una gestione pubblica del servizio in tutta la Regione, premessa per un risparmio e un buon utilizzo della risorsa e del servizio, per maggiori garanzie sulla qualità della rete, per un maggior ruolo dei Comuni, per la tutela dell’occupazione.

 


Vengo anch’io! No, tu no!!! Così funziona la “concertazione” della Giunta Fedriga con i Comuni

Il Gruppo consiliare Patto per l’Autonomia – Civica FVG ha presentato numeri significativi relativi ai finanziamenti che la Regione attribuisce ai Comuni, al di là delle leggi di settore ed a seguito di una “concertazione” evocata impropriamente, perché avviene in mancanza di enti o associazioni sovracomunali e quindi di politiche di area vasta concertate fra i Comuni e la Regione e che quest’ultima sostiene. Si potrebbe dire una sorta di finanziamenti a pioggia ai Comuni, tanto che avvengono appunto con evidenti criteri politici. Puntualmente evidenziati dal lavoro del Gruppo nei loro effetti e nelle loro “vittime”.
Le tabelle segnalano anche il fallimento della filosofia e della pratica delle Giunte Fedriga – Roberti nella costruzione di un efficace sistema regionale delle autonomie locali. A cinque anni dalla “riforma” non solo discrezionalità nelle assegnazioni, anche apparati amministrativi sempre più in crisi di personale nei Comuni, gravi ritardi di conseguenza nella spesa pubblica, mancanza di collaborazione fra i Comuni e quindi di progetti condivisi e mirati nelle diverse aree. Ma, dalle pronte risposte dell’assessore alle critiche del Gruppo rese pubbliche, sembra che “l’ideologia” faccia premio sulla realtà… va tutto bene.

 


ACQUA: VERSO IL GESTORE UNICO REGIONALE. Camera di Commercio di Udine, 22 marzo 2024 Relazione del Segretario Generale Femca Cisl

Buongiorno e benvenuti a questo secondo convegno organizzato dalla Femca Fvg sul sistema idrico integrato dal titolo “Acqua: verso il gestore unico regionale”. Una iniziativa importante che si colloca in concomitanza con la celebrazione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Un modo per dare continuità al nostro impegno sulla transizione ecologica, ma anche per aprire una riflessione con i nostri graditi ospiti, che ringraziamo per aver accolto il nostro invito, sulla preoccupante emergenza idrica aggravata dal cambiamento climatico che rischia di ridurre la quantità e la qualità di questa importante e fondamentale risorsa.


Per un referendum consultivo sulle nuove “province”

Dopo che, nel 2016, le vecchie Province sono state cancellate dall’ordinamento regionale -unico caso in Italia- e dopo che la Regione ha avviato, un anno fa, un disegno di legge costituzionale per ripristinare l’ente di “area vasta” nello Statuto regionale, siamo ora in attesa della legge del Parlamento nazionale sull’intera questione.


Manifesto Efa per le Europee del 2024

Nel settembre-ottobre di quest’anno la rete di forze territoriali Autonomie e Ambiente ha prodotto questo documento politico di lavoro che oggi, per la prima volta, viene reso pubblico integralmente grazie a “Il Passo Giusto”. Leggi l’introduzione al documento di Mauro Vaiani. Leggi il documento originale in Inglese.

 


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