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Numero 44 | 24 ottobre 2025

Cormons

Con i Benandanti a conoscere il Friuli, la sua storia, la sua geografia, i suoi tesori


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A disin che cheste volte nol sedi di mieç nissun mulinâr…

Di cualchi timp, in maniere periodiche, un grup di passionâts di cheste tiere e dai siei popui, chel furlan in particolâr, si cjate in cualchi localitât significative de storie, de gjeografie o des arts dal Friûl.

A àn sielt di identificâsi cuntun non, benandants, che al à fat cognossi la culture popolâr furlane de Ete di Mieç e de etât moderne fra i studiôs des materiis in cuistion di dute Europe, e che al à fat cjapâ cussience ai furlans di vuê de profonditât dal lôr passât e de lôr presince in chest cjanton di mont.

Ancje chescj si movin, tant che i benandants antîcs, dome in cualchi gnot particolâr, chês de Tempora, ven a stâi i cuatri periodis dal an, di trê dîs ognidun (miercus, vinars e sabide) de prime setemane di Cuaresime, de setemane des Pentecostis, de tierce setemane di Setembar e de tierce setemane dal Avent, che a corispuindin al principi des cuatri stagjons.

E tant che i benandants antîcs a levin fûr a sfidâ fuarcis tristis e a difindi lis racueltis e la economie di sussistence des comunitâts, cussì forsit chescj gnûfs benandants a vuelin cognossi lûcs e fats dal Friûl, par difindiju de amnesie dal presint. Cjatantsi po a taule par discuti cemût fâlu ancjemò, al miôr… provìn alore a dâ une man contant chi i lûcs des lôr scorsadis.

Il 25 settembre scorso abbiamo avuto il piacere di ospitare e accogliere il circolo culturale Benandants, per la loro III Tempora, perché da questo incontro è nato un momento di confronto interessante in merito alla storia del nostro territorio e della nostra Regione. La visita si è svolta a ridosso del Fiume Judrio, corso d’acqua internazionale che nasce tra Italia e Slovenia e che ha una lunga storia di confine e proprio per non perdere il filo della storia l’associazione Judrio sta portando avanti il Contratto di Fiume Judrio.

 Il primo appuntamento con la storia si è svolto presso la Chiesa di San Quirino, a Cormons, dove la segretaria dell’associazione, dott.ssa Marialuisa Cucut, ha illustrato la storia complessa e intricata di questo sito. In questo luogo, infatti, il 27 gennaio 1202 è stata firmata la “Pace di S. Quirino” tra i conti di Gorizia, Engelberto III e Mainardo II, con l’allora Patriarca Pellegrino II, dopo un lungo conflitto che aveva visto schierati gli armigeri del Patriarca contro il potente comune di Treviso e i suoi alleati tra cui i conti di Gorizia. I termini di questa pace furono che i conti di Gorizia s’ impegnarono a sciogliere l’alleanza con i trevigiani e a deporre le armi contro il Patriarca, in cambio quest’ultimo doveva riconoscere i conti come proprietari legittimi del feudo di Gorizia, castello e pertinenze comprese, e soprattutto trasmissibile sia in linea maschile che femminile. Questo storicamente viene considerato l’inizio ufficiale della Contea di Gorizia. I Conti di Gorizia chiesero anche di mantenere il titolo di avvocati del patriarcato che erano riusciti a mantenere dal 1125.

L’ architettura molto semplice è tipica delle chiese campestri, in stile gotico presenta sulla facciata un portale con arco ad ogiva, sopra un campanile a vela, all’interno un’unica aula ad arco trionfale e abside dove si posizionava l’altare. Questi edifici sacri venivano spesso edificati lungo strade importanti o molto frequentate, sia per soste di preghiera ma anche di riposo, alcune erano dotate di un portico. Infatti, di lato a questa nostra chiesetta, passava la strada che da Cividale, sede patriarcale dal 737 al 1223, portava verso Aquileia. Poco oltre, la strada biforcava a sinistra e conduceva verso Sagrado e Trieste. Oggi ciò che rimane, dopo un restauro conservativo, sono i muri perimetrali, il portale d’ingresso e l’abside poligonale ottocentesca ristrutturata dai baroni Formentini a metà Ottocento, quando acquistarono la poco lontana tenuta della famiglia Del Mestri.

Da San Quirino a Giassico

Ci siamo poi diretti al Borgo di Giassico, un bellissimo esempio di architettura rurale friulana sorta tra Settecento e Ottocento sulle sponde del fiume Judrio. Le sue origini probabilmente sono longobarde, il più antico documento per ora ritrovato datato 1329 lo cita come Yasicho. Il borgo si sviluppa attorno alla chiesa quattrocentesca dedicata a S. Stefano, in origine più bassa e simile alle chiesette campestri, mantiene un portale in stile gotico strombato con elementi in cotto e sopra aveva un campanile a vela, oggi scomparso e sostituito nell’Ottocento da un grande campanile, pure la sacrestia è stata aggiunta in seguito. Tutta la struttura, durante vari restauri, è stata ampliata in altezza. Al suo interno presenta un’unica navata, un arco trionfale che immette nell’abside e sopra l’altare una pala del 1638 di Fulvio Grifoni pittore udinese, che rappresenta una Madonna col Bambino, angeli e cherubini su un palco di nuvole, sotto in posa di supplica S. Carlo Borromeo, S. Stefano e S. Francesco. Sul pavimento una lapide sepolcrale del XVII sec., una pila per l’acqua santa in pietra scolpita a mano risalente al 1530. Qui si trovano anche le spoglie del conte Francesco di Manzano nato 1801 e morto nel 1895 nella sua Giassico ove si può ammirare ancora la sua casa natale. Ricordato per il suo grande lavoro di ricerca e puntigliosa catalogazione della storia del Friuli, raccolta nei sette volumi “Annali del Friuli” pubblicati dal 1858 al ’79 per la Doretti di Udine.

L’incontro presso il Borgo di Giassico si è concluso con il saluto del Presidente dell’Aclif, Daniele Sergon, che insieme all’associazione ha ricordato l’importanza che il borgo aveva sino a una decina di anni fa quando ospitava la Festa dei Popoli della Mitteleuropa. Partecipando alla visita, anche in veste di  Presidente dell’Associazione Judrio, ho voluto evidenziare il ruolo che può avere questo territorio come porta verso l’est e quindi come cuore della Mitteleuropa, concetto che diventa oggi ancora più importante visto il progetto di Nova Gorica e Gorizia, Capitale Europea della Cultura.

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Elena Gasparin, 48 anni, mamma di una ragazza di 15 anni. Laurea in Giurisprudenza, master in Diritto del Lavoro, conseguiti entrambi presso l’Università degli Studi di Trieste. Dipendente regionale, attualmente presta la sua attività presso il Centro per l’Impiego di Gorizia, ricopre gli incarichi di Presidente dell’Associazione Judrio, di Presidente dell’Associazione Energia Nostra Cer e di Vice Presidente dell’associazione Amis da Mont Quarine.
Dal 2015 al 2017 ha svolto il ruolo di assessore esterno all’Ambiente, Commercio e Attività produttive del Comune di Cormons, dal 2017 al settembre 2023 ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale di opposizione sempre presso il Comune di Cormons.

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