Pedalando per cambiare il Mondo
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Quale attenzione viene realmente data all’Ambiente, considerando che anche noi ne facciamo parte?
Per sottolineare la nostra naturale appartenenza alla Terra e la necessità di un coinvolgimento responsabile come protagonisti, tra giugno e luglio due eventi significativi, accomunati dalla bicicletta, hanno attraversato il nostro territorio, grazie anche alla luce ancora accesa di GO! 2025. Esperienze ispiratrici e fonte di speranza, che sottolineano la necessità di costruire comunità oltre i confini e le nazioni, guardando con fiducia a un obiettivo comune: salvare il Pianeta, o più precisamente la nostra possibilità di viverci come specie.
Circle4Change
Il primo evento, Circle4Change, è giunto a Nova Gorica/Gorizia il 23 giugno 2025. Si tratta di un progetto artistico-paesaggistico europeo, ideato da Bruno Doedens, che collega persone e paesaggi di nove paesi lungo un percorso circolare di circa 5.000 km. Un itinerario simbolico e concreto, partito da Leeuwarden (NL), che promuove sostenibilità, biodiversità e pensiero a lungo termine. Il punto centrale del tragitto è proprio la Piazza Transalpina / Trg Evrope, a cavallo tra Italia e Slovenia.
Ogni metro del percorso è stato compiuto a bordo di un triciclo speciale, dotato di cassone posteriore e pedalata assistita. Al suo interno, ben visibile, un leccio piantato funge da “vela” vegetale e simbolica. In ogni tappa, le persone incontrate hanno ricevuto un dono: chi condivideva il mese di nascita con la data dell’evento riceveva un albero in vaso (tiglio o acero campestre), un gesto per rinsaldare il legame personale con la Natura.
Le amministrazioni locali di Nova Gorica, Gorizia e, per la tappa successiva, del Comune di Villesse, hanno accolto il progetto e l’Albero ciclista, con l’auspicio che il messaggio lasci radici concrete, al di là della consueta “pacca sulla spalla”.
COP30 Bike Ride
Il secondo evento, di portata ancora più ampia, è la COP30 Bike Ride: una ciclostaffetta internazionale che attraversa più continenti con l’intento di raggiungere la Conferenza delle Parti sul Clima in bici, portando dieci proposte concrete sul tema della ciclabilità ai decisori politici (le proposte si possono leggere qui e qui per la versione in italiano).
Anche questa iniziativa, nata dal basso, è passata dal nostro territorio: il passaggio di testimone tra la parte slovena e quella italiana è stato fatto proprio in corrispondenza del confine di piazza della Transalpina, facendo tappa tra le due Gorizie per poi proseguire verso Udine, Codroipo e Pordenone, lungo itinerari ciclabili. Noi, Nevio e Giulia, vi abbiamo partecipato, incontrando una comunità entusiasta e determinata costituita da diverse attiviste e attivisti impegnati per il cambiamento. La ciclostaffetta – alla quale i ciclisti si uniscono e si congedano nelle diverse tappe – è partita dall’Azerbajan, dove si è tenuta la COP 29, per raggiungere via mare, a bordo di una barca a vela, la costa del Brasile, pedalando poi fino alla COP 30 di Belém COP30. Anche in questo caso l’accoglienza da parte di amministratrici e amministratori locali è stata calorosa, culminando in un incontro pubblico a Codroipo con la proiezione del documentario dell’anno precedente, introdotto dal Presidente di FIAB Mediofriuli Renato Chiarotto e dal Vicesindaco di Codroipo, Giacomo Trevisan.
Un messaggio urgente (ancora e sempre più)
Entrambi gli eventi ribadiscono, e purtroppo ce n’è ancora bisogno, che la bicicletta è un alleato chiave nella lotta al cambiamento climatico. È fondamentale che le amministrazioni si impegnino seriamente nella realizzazione di infrastrutture adeguate per renderla davvero accessibile e sicura.
Resta tuttavia un certo rammarico: se si confronta la partecipazione a questi eventi con quella riservata alle occasioni di puro svago, emerge una netta sproporzione. Inoltre, tra la tappa in Slovenia e quella in FVG la differenza nella qualità delle infrastrutture e nell’atteggiamento dei guidatori di veicoli a motore che incontravamo è stata abissale e immediatamente percepibile: c’è un tema culturale e un gigantesco tema infrastrutturale. Per cambiare paradigma ed essere veramente all’altezza di altre realtà europee è necessario agire concretamente. Purtroppo, gli amministratori intervenuti a Gorizia hanno dichiarato che “la città è millenaria e non c’è spazio per le ciclabili” e hanno congedato il gruppo raccomandandosi “fate attenzione, le strade sono pericolose”.
In questi anni abbiamo presentato numerose proposte sia a livello comunale che regionale. Se la ciclovia della cultura era stata fatta propria dal Sindaco purtroppo non se n’è vista traccia (eppure l’Assessora a GO! 2025 si è vantata della ciclabile che cuce il confine). A livello regionale la maggior parte delle proposte per imprimere un cambio significativo di approccio alla mobilità sono state bocciate: Città 30, il finanziamento di box per le bici nei condomini, bonus per l’acquisto di bici e cargo bike, una retribuzione chilometrica per chi va al lavoro in bici… Iniziative che altre Regioni stanno portando avanti con successo. Nell’ultima finanziaria è almeno passato un ordine del giorno con il quale la Giunta si è impegnata a uniformare i percorsi ciclabili regionali, sia in termini di infrastrutture che di segnaletica, e installare dei contabici. Un aspetto che sembra piccolo ma è tutt’altro che insignificante: la massa critica per cambiare per davvero le cose c’è, basta renderla evidente a tutti.
La scelta della ciclostaffetta è stata illuminante: nessuna grande organizzazione, nessuno sponsor. Sono le persone, ha affermato Juliene (come si scrive) la cofondatrice dell’iniziativa, a costruire relazioni e reti, mettendosi in sella per cambiare le cose, pedalata dopo pedalata.
Le 10 proposte:
- Completare una rete strutturale di base di piste ciclabili entro il 2030, in particolare con connettività interurbana e multimodale per gli spostamenti giornalieri. Se la base è già presente, rendetela ambiziosa!
- Ridurre il traffico automobilistico limitando sia la velocità che il volume.
- Progettare piani dedicati fino al 2030 che prendano in considerazione tutte le possibili leve per sviluppare la mobilità ciclistica (con finanziamenti adeguati e dedicati e revisioni dell’attuazione che includano le associazioni ciclistiche).
- Aumentare significativamente entro il 2030 le aree riservate esclusivamente a biciclette e pedoni in prossimità di scuole, centri di trasporto pubblico, negozi locali e aree verdi.
- Aumentare la capacità di stoccaggio delle biciclette nei centri di trasporto, nelle aree commerciali, nelle scuole, negli uffici e nelle case entro il 2030 (comprese le bici cargo).
- Creare un evento legato alla ciclabilità annuale di massa, per tutte le età, da promuovere presso un vasto pubblico + una “casa della bicicletta” per riparare, allenare, incontrare, ospitare…
- Formare e informare: formare, in particolare i ragazzi sotto i 12 anni e le donne, per una migliore ciclabilità e l’emancipazione; promuovere vantaggi economici (un’auto costa dieci volte di più all’anno!).
- Sviluppare il settore economico associato (servizi, produzione, leasing, condivisione…) attraverso incentivi/sussidi fiscali specifici.
- Sviluppare la logistica delle cargo-bike per le consegne dell’”ultimo miglio” (uno studio recente dimostra che il 42% delle consegne effettuate con furgoni utilitari potrebbe essere effettuato con cargo-bike).
- Implementare e condividere molto regolarmente indicatori di misurazione e monitoraggio (soddisfazione, collisioni, dimensione della rete dedicata, quota modale…)
Sono nato nel 1958 nel borgo friulano della bella città di Gorizia, che apprezzo per la “biodiversità” culturale che la permea da sempre. Uso volentieri questo termine, biodiversità, per sottolinearne il valore anche oltre il contesto naturale. Da qui nasce il mio interesse – e, perché no, anche la mia preoccupazione – per l’Ambiente e tutte le sue declinazioni, e per ciò che si può fare per proteggerlo.
La mia libreria è anche ricca di testi che descrivono, cercano di descrivere, la vita degli alberi. Amo andare in bici, mezzo ecologico per eccellenza, al pari del camminare. Nel tempo libero – che ora, fortunatamente, non mi manca – mi piace esplorare il territorio e raccontarlo, accompagnandolo con immagini. Sì, mi piace anche fotografare, con l’obiettivo, è il caso di dirlo, di restituire ciò che vedo con autenticità: incorniciare lo sguardo e coglierne l’essenza.
Attualmente componente dell’Assemblea del GECT per il Comune di Gorizia.
- Nevio Costanzohttps://ilpassogiusto.eu/author/ncostanzo/
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Giulia Massolino, dottorata in ingegneria dell’energia e dell’ambiente, con master in comunicazione della scienza, economia blu sostenibile e studi di futuro. Da sempre attiva nell’associazionismo, dopo esser stata Consigliera comunale con Adesso Trieste, di cui è co-fondatrice, è attualmente eletta in Regione con il Patto per l’Autonomia.
- Giulia Massolinohttps://ilpassogiusto.eu/author/gmassolino/
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