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Numero 43 | 10 ottobre 2025

Documenti


Piano Strategico per le Aree Interne: per i Vescovi è un “suicidio assistito”

Pubblichiamo la “Lettera aperta al Governo e al Parlamento”, sottoscritta a conclusione dell’annuale convegno dei Vescovi delle Aree interne. Il documento, firmato al momento da 140 tra Cardinali, Arcivescovi, Vescovi e Abati, resta aperto per ulteriori adesioni. Il testo sarà consegnato all’Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud, Isole e Aree Fragili”.

Il documento presenta una lettera aperta al Governo e al Parlamento firmata da oltre 140 tra Cardinali, Arcivescovi, Vescovi e Abati italiani, esprimendo una profonda preoccupazione per il futuro delle Aree Interne. I Vescovi criticano il Piano Strategico Nazionale che sembra accettare il declino demografico come inevitabile, definendolo un “suicidio assistito” per queste regioni. Sottolineano come la comunità ecclesiale sia una delle poche realtà ancora capillarmente presenti, promuovendo iniziative per favorire la “restanza” e la coesione sociale. La lettera sollecita un cambio di narrativa e un approccio più ottimistico, chiedendo di valorizzare le risorse locali, incoraggiare il ripopolamento e implementare soluzioni innovative per invertire la tendenza allo spopolamento. L’obiettivo è prevenire non solo la perdita di un prezioso patrimonio umano e culturale, ma anche il rischio di disastri ambientali e la distruzione di beni artistici unici.


Conferenza regionale sulla tutela delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia – Tarvisio 23 maggio 2025

Nel 2023 si costituiva ai sensi della Legge Regionale 20/2009 l’Assemblea di Comunità Linguistica Tedesca. Tra le prime iniziative realizzate si segnala l’adozione di un regolamento che ne organizzasse il funzionamento e, in particolare, la nomina di un Comitato Consultivo, composto da rappresentanti di tutti i 6 comuni della regione dove c’è una minoranza di lingua tedesca.

Il Comitato Consultivo, riunitosi in data 7 gennaio 2025, 4 febbraio 2025, 10 marzo 2025, ha prodotto un documento che è stato portato all’attenzione dell’Assemblea in data 2 aprile 2025.


Le carceri di Udine

SINTESI DELLO STATO DELLE ATTIVITA’ INSERITE NEL PROGRAMMA TRIENNALE

2021 – 2022 – 2023 E PREVISIONE DEGLI INTERVENTI IN PROGRAMMA PER IL 2024 PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI UDINE

Le attività qui di seguito elencate e le successive schede riguardano i procedimenti ultimati a partire dal 31 marzo 2021, data di trasmissione del programma triennale di edilizia penitenziaria, per un periodo di tempo pari a circa tre anni e mezzo.


Adesione all’Appello delle Città (ICAN Cities’ Appeal), promosso dalla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons

La mozione, presentata dai consiglieri Sartori e Picco al Consiglio comunale di Gorizia, propone l’adesione all’Appello delle Città (ICAN Cities’ Appeal), promosso dalla Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN), vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2017.

Il testo richiama l’articolo 11 della Costituzione italiana, che sancisce il ripudio della guerra, e sottolinea come la minaccia nucleare rappresenti tuttora uno dei più gravi pericoli per la pace e la sopravvivenza dell’umanità. Nonostante gli accordi sul disarmo, nei principali arsenali restano oltre 12.000 testate nucleari, mentre nel 2022 sono stati spesi quasi 83 miliardi di dollari per ammodernarle.

La mozione ricorda che l’Italia ha aderito al Trattato di Non Proliferazione, impegnandosi a non dotarsi di armi nucleari, ma finora non ha firmato il Trattato ONU sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), approvato nel 2017 e già ratificato da più di 90 Paesi.

Il Consiglio comunale, nel ribadire la storica adesione di Gorizia alla rete “Mayors for Peace”, chiede al Governo italiano di sottoscrivere il TPNW e invita il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia a unirsi alla richiesta. L’atto impegna inoltre il Comune a promuovere nel 2025 la piantumazione di un albero di caco, simbolo di rinascita dopo il bombardamento di Nagasaki, e di trasmettere la mozione alle più alte istituzioni nazionali ed europee come segnale di sostegno al disarmo nucleare.


Per conoscere tutti i dettagli e leggere integralmente il testo, scarica il documento completo della mozione.


Aggiornamento del programma di governo, Consiglio regionale FVG

La mozione presentata dai consiglieri Calligaris, Di Bert, Giacomelli e Cabibbo propone di aggiornare il Programma di Governo del Friuli Venezia Giulia per rilanciare l’azione amministrativa nella seconda parte della legislatura. Dopo un confronto interno alla maggioranza, il Presidente Fedriga è stato confermato garante della coalizione.


Per conoscere tutti i dettagli e i temi approfonditi, scarica e leggi il testo completo della mozione.


Corte Suprema di Cassazione, Ufficio del Massimario e del Suolo

Il decreto-legge n. 48 del 2025, denominato “decreto sicurezza”, è stato approvato dal Governo per introdurre misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, contrasto all’usura e modifica dell’ordinamento penitenziario. Si compone di 39 articoli suddivisi in sei Capi che spaziano dal contrasto al terrorismo, alla sicurezza urbana, alla protezione delle forze dell’ordine, al sostegno alle vittime dell’usura, alle norme penitenziarie e alle disposizioni finali.


Riforme istituzionali ed elettorali: c’è modo e modo

Pubblichiamo nella sezione Documenti; un contributo di Giorgio Cavallo che fissa alcuni passaggi della storia politico – istituzionale di questa nostra Regione, il modo quasi win-win con cui furono al tempo affrontati e risolti, e alcuni paralleli con i nodi oggi aperti e con il rischio, senza visioni d’insieme, di non risolvere nulla aggravando i contesti attuali. Non è sembrato un amarcord ma un riferimento utile a supportare ulteriori approfondimenti, centrali nel prossimo futuro.

Un nuovo patto interpretativo per rifondare la Regione


Relazioni introduttive, Seminario “Prima le Persone”

Il documento raccoglie le relazioni introduttive del seminario “Prima le persone”, tenutosi il 7 giugno 2025 al Centro “Balducci” di Zugliano (UD), promosso dalla Rete per i Diritti, l’Accoglienza e la Solidarietà Internazionale del Friuli Venezia Giulia.

Attraverso il lavoro di quattro gruppi tematici – accoglienza, formazione e lavoro, diritto alla casa e diritto alla salute – il testo mette in luce le gravi criticità riscontrate nel sistema regionale di accoglienza e integrazione, proponendo una serie di soluzioni concrete e urgenti.

👉 Scarica il documento completo per approfondire analisi, dati e proposte operative su uno dei temi più urgenti del nostro tempo.


Piano Regolatore Portuale di Trieste. i progetti PNRR dell’Autorità Portuale; la Valle delle Noghere e la viabilità

Più di 400 milioni di finanziamenti PNRR al Porto di Trieste; opere del Piano Regolatore Portuale pianificate a 25 anni già in cantiere; finanziata e in corso di sviluppo la sola funzione di hub traghetti, ro-ro e container, attività bisognosa di spazi che Trieste non ha, senza valore aggiunto con insignificanza occupazionale; esplosione di traffico merci, navi e veicoli; viabilità in potenziale collasso; la Valle delle Noghere nelle mire dell’Autorità Portuale in funzione di retroporto.

Analisi e proposte di Jacopo Rothenaisler.

Scarica il documento per leggere il Piano.


Carta di Budoia per l’azione dei Comuni alpini nell’adattamento locale ai cambiamenti climatici

Consapevoli che,

gli effetti del cambiamento climatico si manifestano nelle Alpi con conseguenze spesso devastanti mediante alluvioni, flussi di detriti e movimenti franosi, valanghe, scioglimento di ghiacciai e permafrost che mettono a rischio insediamenti, infrastrutture e attività economiche, il cambiamento climatico rappresenta una delle principali sfide del secolo e produrrà un drastico cambiamento per la natura, l’uomo e l’economia, in particolare nelle Alpi, nelle regioni in cui i principi di gestione integrata dei rischi sono già applicati sistematicamente, la capacità di adattamento è più elevata.

Considerate,

la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) e i suoi più recenti sviluppi, in particolare come risultanti dalle Conferenze delle Parti di Parigi (COP21) e di Marrakech (COP22), in particolare l’Accordo di Parigi, firmato da 195 governi tra cui quello italiano e dall’Unione Europea, e supportato, ai fini del conseguimento dei propri obiettivi, da reti di città in tutto il mondo, nonché i successivi sviluppi registrati nella COP22 della UNFCCC di Marrakech, la Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici della Unione Europea adottata con Comunicazione COM (2013) 216, e attualmente in fase di valutazione da parte della Commissione Europea, la Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, adottata in Italia con Decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente del 16 giugno 2015, n. 86, il processo tecnico, in corso di definizione, di un Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici in Italia.

Considerato che,

la IX Conferenza delle Alpi (Alpbach 2006) ha adottato la “Dichiarazione sui Cambiamenti Climatici” che constata con preoccupazione che il globale cambiamento climatico determina effetti particolarmente marcati sul territorio alpino ed avverte che occorre sviluppare, per l’arco alpino, idonee strategie e attività di adattamento alle conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici, la X Conferenza delle Alpi (Evian, 2009) ha adottato il Piano d’Azione sul Cambiamento Climatico nelle Alpi, la XIII Conferenza delle Alpi (Torino, 2014) ha accolto con favore le “Linee Guida per l’Adattamento Locale ai Cambiamenti Climatici nelle Alpi” e la loro diffusione presso i decisori politici a livello locale, le suddette Linee Guida forniscono un dettagliato indirizzo per lo sviluppo ed attuazione di strategie di adattamento a livello sub-nazionale nell’ambito delle politiche settoriali più rilevanti per le Alpi, suggerendo come sia cruciale che l’adattamento sia perseguito in accordo con il livello regionale per creare un’interfaccia chiara che permetta agli attori locali e regionali di comunicare e cooperare in maniera efficace, la XIV Conferenza delle Alpi (Grassau, 2016) ha adottato il Programma di Lavoro Pluriennale 2017-2022 della Conferenza delle Alpi e la sua Dichiarazione che identificano le priorità per la cooperazione, tra cui figura Adottare misure per il contrasto ai cambiamenti climatici, invitando i paesi alpini ad aumentare visibilmente gli sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici.


Quali enti di area vasta nella Regione Friuli – Venezia Giulia?

Il 4 aprile scorso si è tenuto ad Aquilea un impegnativo convegno, promosso dall’Associazione per la Terza Ricostruzione, che ha costituito un primo punto pubblico sullo stato delle necessità e delle intenzioni per quanto riguarda il riordino dell’ordinamento delle autonomie locali del Friuli – Venezia Giulia, segnatamente per quel che attiene al governo di area vasta.

Prima ancora della relazione del presidente dell’Associazione prof. Sandro Fabbro e delle numerose relazioni in programma, ad aprire l’incontro è stato un documento, frutto anche di una serie di colloqui “esplorativi”, predisposto da Renato Carlantoni, Vincenzo Martines e Claudio Violino, appartenenti a diverse aree politiche ma simili per lunghe e diverse esperienze elettive e non solo, nei propri Comuni, in Provincia o in Regione, nonché in organismi rappresentativi delle autonomie locali ed in altre funzioni pubbliche. L’incarico esplorativo a Carlantoni, Martines e Violino era stato loro attribuito, dall’Associazione per la Terza Ricostruzione, nel 2024 e reso pubblico nel contesto di una conferenza stampa tenutasi nell’aprile scorso.

Riportiamo questo contributo che costituisce un sintetico ma efficace elenco dei nodi da sciogliere e dei temi su cui confrontarsi per affrontare quello che oggi rappresenta il campo per eccellenza nel quale può esercitarsi al meglio la specialità della nostra autonomia, al servizio delle comunità regionali e all’altezza della sfida.

La seconda lettura parlamentare delle modifiche allo Statuto, prevista nel prossimo mese di maggio, costituisce un altro passaggio che ci avvicina al momento nel quale si vedrà se la maggioranza di centrodestra pensa solo alla restaurazione delle vecchie Province oppure se sarà possibile lavorare in maniera condivisa per la valorizzazione dei diversi territori della nostra Regione. Un percorso politico tutto da costruire al quale questo convegno ha aperto la strada.


La banalità del nucleare

Anche sulla stampa locale recentemente sono apparse interviste che, sulla scia del ritorno al nucleare previsto dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) predisposto dal Governo, sponsorizzano un prodotto nuovo, “di ultima generazione”: la centrale nucleare a scala aziendale.

Come sempre in questi casi le future “sorti magnifiche” sono garantite: autonomia energetica per “centinaia di anni”, costo dell’elettricità a “60 euro/MWh contro gli attuali 110 all’ingrosso in Italia”, “impianti da 6 metri per 6 in grado di produrre ciascuno elettricità per 200 megawatt e vapore caldo per azionare turbine” da mettere nel sottoscala.

Quelli descritti in interviste simili sarebbero reattori di 4^ generazione che ancora non esistono e i più ottimisti ritengono che in Francia sarà pronto il primo reattore di questo tipo nel 2031, ma l’opinione prevalente è che serviranno almeno altri 10 anni in più e che manchi ancora la certezza che un simile progetto possa arrivare all’effettiva produzione industriale. 

E non essendo stato costruito nessun impianto del genere come si fa a dare credibilità a una stima nel lontano futuro di un qualsiasi costo/MWh?  Per impianti simili ma di 3^ generazione non ci sono dati a consuntivo sui costi dell’energia elettrica prodotta perché non ci sono impianti del genere ancora in funzione in Occidente, anche se vi sono numerosi progetti. Dei due impianti esistenti – in Russia e in Cina – non si hanno numeri disponibili.  L’opinione diffusa è invece che, essendo più piccoli, perdendo di economia di scala, probabilmente il MWh prodotto costerà di più di quello, già molto caro, dei reattori più grandi già funzionanti.

L‘offensiva per il ritorno al nucleare è dunque pienamente in corso su molti piani ed anche per questo si è avviata una prima azione di controinformazione, con la costituzione ad esempio di 100% Rinnovabili Network che raccoglie, scienziati, associazionismo e varie personalità. Rendiamo disponibile il Rapporto realizzato sui Costi del nucleare, anche per i cenni presenti a questa nuova dimensione con cui il nucleare si presenta. Uno dei temi che sarà certamente oggetto di scontri di cifre, ipotesi e previsioni


Autonomie differenziate, la Corte ha sgombrato il campo

Pubblichiamo la Sentenza 10/2025 con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta di sottoporre a referendum abrogativo la legge “Calderoli” relativa all’attuazione delle autonomie regionali differenziate. 

Dopo la sentenza della stessa Corte che aveva svuotato quella legge di tutti i motivi di incostituzionalità, non restava in piedi nulla se non il fatto che la previsione di autonomie differenziate è parte integrante della Costituzione: “Se si ammettesse la richiesta in esame, si avrebbe una radicale polarizzazione identitaria sull’autonomia differenziata come tale, e in definitiva sull’art. 116, terzo comma, Cost., che non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo di revisione costituzionale.”

Augurandoci che qualora il dibattito su queste possibilità di ulteriori autonomie regionali riprenda seriamente e sperando, senza crederci assai visto il clima politico, che ciò avvenga in modo condiviso e non unilaterale, resta che per quanto riguarda la nostra Regione a statuto speciale la via per ampliare competenze e funzioni passa solo attraverso volontà politica, scelte meditate e lavoro nella Commissione paritetica Stato-Regione e non accodandosi alle Regioni ordinarie ed al Veneto in particolare, nemmeno nelle prossime campagne elettorali…


Dove installare impianti eolici e fotovoltaici, la legge regionale della Sardegna.

Pubblichiamo il parere espresso dal Consiglio delle autonomie della Sardegna sul disegno di legge regionale in materia di individuazione delle aree e superfici idonee all’installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile e per la semplificazione dei relativi procedimenti autorizzativi. 

Riteniamo, come detto qui: https://ilpassogiusto.eu/consiglio-delle-autonomie-locali-della-sardegna/, contenga spunti interessanti a meglio conoscere la natura di alcuni rapporti fra enti gestori e privati in materia di fonti rinnovabili, ed utili in vista dell’approvazione di una legge analoga anche nella nostra Regione.

Il Consiglio delle Autonomie Locali è l’organismo rappresentativo delle diverse autonomie locali della Regione, deputato a fornire pareri e atti di indirizzo al Consiglio regionale nell’iter di approvazione di leggi regionali che riguardino l’ordinamento, le funzioni ed il finanziamento delle autonomie stesse. 


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