
Da Tracciare futuri la proposta di una legge regionale per Monfalcone
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Tracciare Futuri è un’iniziativa diffusa sul territorio dell’allora provincia di Gorizia, sostenuta ed organizzata dall’omonima associazione, che vede la collaborazione di varie altre organizzazioni di volontariato, con appuntamenti itineranti che quest’anno si sono tenuti a inizio ottobre fra Staranzano, Gorizia e Monfalcone. L’obiettivo del festival è di raccogliere idee per arrivare a proposte concrete, con il supporto di esperti, facendo del territorio un luogo di confronto. La manifestazione si distingue per il suo format innovativo: non conferenze tradizionali, ma tavoli di confronto e workshop che stimolano la partecipazione attiva, il dialogo e l’elaborazione collettiva, che hanno visto complessivamente centinaia di partecipanti nella ‘tre giorni’ della rassegna.
Ho avuto l’onere e l’onore di coordinare il 4 ottobre il tavolo tematico sulla ‘sfida Monfalcone’ e sul lancio di un progetto di legge per il futuro della città, a partire da uno studio sociologico per arrivare alle proposte concrete.
Un progetto per tutte le comunità, per Monfalcone, per la Regione
Il focus è stato sulla possibilità di elaborare un progetto di legge centrato su Monfalcone, con particolare attenzione agli aspetti demografici, culturali e socio-economici, partendo dal presupposto dell’unicità del ‘caso Monfalcone’ (oltre 30% di stranieri residenti, spesso di origine asiatica e di religione musulmana). L’intento è trasformare osservazioni, analisi e dati scientifici in strumenti concreti per supportare le decisioni dei legislatori e degli amministratori pubblici. Finora le questioni sono state affrontate in maniera disordinata con un approccio e finalità molto mediatiche, mentre è consigliabile una visione più organica e tesa a migliorare pragmaticamente la situazione, superando continue tensioni e contrapposizioni che logorano la coesione sociale, alla quale si dovrebbe ambire.
Questo tavolo aperto alle proposte costruttive di tutti, è stato la rampa di lancio per l’idea della proposta di legge che, se andrà in porto, dovrà essere uno sforzo collettivo che raccoglierà il contributo di tanti: esperti, amministratori pubblici, associazioni, cittadini. Un confronto aperto alla popolazione su come costruire una visione organica per il futuro di Monfalcone, toccando temi centrali come istruzione, lavoro, sport, socio-sanitario e cultura, con l’obiettivo di avviare il percorso verso una proposta di legge regionale che dia risposte concrete ai bisogni della comunità, dei “nuovi” e dei “vecchi” cittadini.
La grande partecipazione che ha visto il tavolo è di buon auspicio per il futuro lavoro di raccolta di ulteriori idee e di stesura del testo. Sono intervenuti molti insegnanti, dalle scuole dell’obbligo ai Centri per l’insegnamento agli adulti, alcuni operatori socio-sanitari, docenti e ricercatori universitari, associati in organizzazioni di volontariato, praticanti il cricket, oltre che Sindaci e amministratori dei Comuni del Mandamento e i colleghi Consiglieri regionali Diego Moretti e Massimo Moretuzzo. Molti gli spunti e le analisi raccolti, che serviranno alla stesura della prima bozza che nei prossimi mesi faremo circolare.
Recuperare lo spirito della legge regionale “per Panzano”
A riguardo, esiste anche un precedente storico di 30 anni fa che ha già visto un intervento del legislatore regionale specifico su Monfalcone: la famosa “legge per Panzano” (LR 28/1995), intitolata ‘Sovvenzioni pluriennali al Comune di Monfalcone per il recupero del quartiere di Panzano’, sostenuta a livello trasversale e partita da una proposta di Michele Degrassi, allora consigliere regionale del Partito Democratico della Sinistra.
Ritengo vada recuperato quello spirito e il momento imponga uno sforzo di ricucitura fra interessi politici contrapposti, affinché si apra una nuova stagione legislativa nell’interesse di tutti i Monfalconesi, che – senza politiche adeguate – stanno subendo quasi esclusivamente l’impatto negativo delle migrazioni, senza coglierne le potenzialità positive, posto che – fra l’altro – le comunità migranti a Monfalcone sono relativamente stanziali (alcune famiglie addirittura già arrivate alla terza generazione). L’invito dunque è a seguire l’evolvere di questo tavolo e della stesura della proposta normativa, perché possa divenire anche uno strumento almeno parzialmente adattabile e utile in generale sul territorio regionale di domani.
Enrico Bullian, nato nel 1983 a Monfalcone, si è laureato in Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Trieste e ha successivamente conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze Umanistiche indirizzo storico e storico artistico presso la stessa Università, con la tesi “La sicurezza sul lavoro e la navalmeccanica dal secondo dopoguerra a oggi. Il caso del Cantiere di Monfalcone” (2013), disponibile on-line al link: tinyurl.com/enricobullian . Ha pubblicato monografie e saggi storici sull’emergenza amianto, sulle condizioni di lavoro nella cantieristica navale, sulla sicurezza sul lavoro e sulla cooperazione di consumo e ha svolto su queste tematiche attività di ricerca e di insegnamento. Lavora in una Cooperativa della Grande Distribuzione Organizzata. Dal 2002 è amministratore locale, è stato Consigliere provinciale di Gorizia e dal 2014 al 2023 ha ricoperto l’incarico di Sindaco del Comune di Turriaco (GO). Dal 2023 è Consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia nel Gruppo Patto per l’Autonomia-Civica FVG. Per contattarlo: enrico.bullian@gmail.com
- Enrico Bullianhttps://ilpassogiusto.eu/author/ebullian/
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