
Passo di monte Croce Carnico, geologia e viabilità
Ascolta l’audio
Indice dei contenuti
La frana avvenuta il 1°dicembre 2023 che ha colpito la strada statale 52 bis nel tratto finale del Passo di Monte Croce Carnico, versante italiano, ha posto in risalto il problema della viabilità in sicurezza di quel valico. Ad oggi, dopo un lungo periodo di chiusura al traffico, sono state realizzate opere di messa in sicurezza lungo la strada esistente atte ad una apertura controllata per consentire il transito ma solo per alcuni periodi. Infatti il tratto di strada compreso fra il secondo tornante e l’ultimo salendo è sottoposta alla caduta di massi di crollo delle dimensioni delle decine di metri cubi di volume. La pericolosità potenziale è tale che si è posto il problema di trovare un’alternativa alla viabilità esistente.
Negli anni passati erano emerse a più riprese discussioni su varie proposte di esecuzione di un tunnel che alla luce degli ultimi avvenimenti è tornato alla ribalta portato avanti da alcuni esponenti politici.
Le motivazioni per l’esecuzione di tale opera sono prettamente di tipo economico e manca una valutazione ambientale e tecnica basata su dati scientifici, di cui si stanno occupando degli esperti sia della parte austriaca che italiana e che presto dovranno esprimersi per permettere una decisione ponderata da parte dei politici.
In questa sede espongo le considerazioni di ordine geologico e idrogeologico indispensabili per avere un quadro corretto della situazione che, come è evidente, è prioritariamente fortemente legata a questi aspetti fisici.
La formazione geologica paleocarnica
Il nucleo della Catena Paleocarnica che si sviluppa fra il M. Coglians (Hochewarte) e il Pizzo di Timau è costituito da calcari del Devoniano (Paleozoico) strutturati ad ampia piega anticlinale con un asse che ha una direzione circa W-E. I fianchi della piega sono in parte coperti da rocce argillitiche impermeabili (Formazione di Hochwipfel). La grande piega è rotta da un fitto sistema di faglie e fratture che rendono la roccia permeabile all’acqua che si infiltra nella montagna in profondità fino ad impregnare la roccia e a costituire un acquifero carsico continuo, l’acquifero è contenuto sui fianchi della montagna dalle rocce impermeabili.
All’interno della massa rocciosa permeabile l’acqua scioglie chimicamente il calcare, allarga le fessure, crea un fitto sistema di condotte (tunnel naturali) e scorre lentamente dalla zona di alimentazione del Gruppo del Coglians e del Pal Piccolo fluendo verso Est fino ad uscire al Fontanone. Esistono un centinaio di cavità carsiche esplorate e rilevate che si sviluppano nel massiccio del Coglians-Creta delle Chianevate e sul Pal Piccolo, Pal Grande Pizzo di Timau; molte sono a sviluppo verticale attraverso le quali l’acqua si infiltra nel massiccio fino alla zona delle condotte e dell’acquifero carsico all’interno del quale vi è un lento flusso d’acqua continuo. Questo è stato dimostrato con immissione di coloranti a monte (presso il Rifugio Marinelli, inghiottitoio del Rio Acqua Nera) e misure in uscita alle sorgenti compreso il Fontanone di Timau).
Partendo da dati geologici pubblicati da Schonlaub (1995), Venturini et al. (2002), Cantelli et al. (1963 e 1967), da miei rilevamenti eseguiti per l’occasione e sulla base dei lavori editi nel volume SECAB 2013 (a cura di: Mocchiutti e Muscio) e inediti (tesi magistrale Univ. Trieste: Karlicek 2021), ho eseguito varie sezioni geologiche sia W-E che N-S per analizzare l’andamento del corpo calcareo fratturato. Nelle sezioni che qui riporto (le altre sono inedite e all’analisi della commissione tecnica) è evidenziato con una linea tratteggiata blu il possibile livello piezometrico cioè il livello medio del corpo dell’acquifero all’interno della massa rocciosa fratturata e carsificata. Esso è lievemente inclinato verso Est di qualche grado, cioè dalla zona di alimentazione fino alla fuoriuscita presso il Fontanone. Tiene conto anche dei dati idrologici dell’interno della galleria dell’oleodotto SIOT, che passa appena al di sopra del Fontanone e dove in casi di forte piovosità si hanno delle venute d’acqua dalle fratture della roccia.
Un rischio per il corpo idrico
I tracciati proposti per il tunnel di valle e in quota entrerebbero a pieno nel corpo idrico con il rischio di dispersioni d’acqua e, visto le dimensioni della sezione del tunnel stradale, di interferenze negative sul flusso naturale e sui punti di fuoriuscita delle sorgenti. E’ un fenomeno frequente nei tunnel e inevitabile ma in questo caso, vista l’importanza della sorgente in gioco (è una delle sorgenti carsiche più importanti dell’arco alpino) e delle sue portate, deve portare a escludere l’esecuzione di tale opera. Tra le altre considerazioni ricordiamo che al Fontanone vi è la centrale idroelettrica storica della SECAB e una presa dell’acquedotto che serve la Valle del But.
L’ipotesi di sistemare l’attuale tracciato stradale è molto rischiosa per la situazione geologica in essere e anche investendo molto su opere di messa in sicurezza rimarrebbe una zona a rischio.
Esiste un progetto per un percorso stradale alternativo che evita la fascia soggetta a frane a blocchi, cioè quella dei tornanti attuali, e, passando sul versante opposto, presso la cava di marmo, guadagna quota su un versante con rischio crolli molto inferiore, passa con una breve galleria (250 m) un costone roccioso e raggiunge il Passo ricongiungendosi alla strada esistente che scende in Austria.



calcareo sede di fenomeni carsici; in arancione le formazioni argillitiche impermeabili.

dell’acquifero carsico, l’asterisco indica il fontanone. Sono indicate le tracce delle sezioni Nord-Sud
A e B; la sezione A passa per l’oleodotto.


dell’acquifero carsico
Bibliografia
CANTELLI C., MANZONI M. & VAI G.B., (1963) – Ricerche geologiche preliminari sui terreni paleozoici attraversati dalla galleria del passo di M. Croce Carnico (Ploecken) – nota 1, dalla progressiva 0 alla progressiva 1000 del tratto Italiano. In: SOCIETA’ GEOLOGICA ITALIANA, (1965) – Bollettino della società geologica italiana vol. LXXXIV, 4, Ferri, Roma: 27-35.
CANTELLI C. MANZONI M. & VAI G.B., (1967) – Ricerche geologiche preliminari sui terreni paleozoici attraversati dalla galleria del passo di M. Croce Carnico (Ploecken) – nota 2, dalla progressiva 1000 alla progressiva 2920 del tratto Italiano. In: SOCIETA’ GEOLOGICA ITALIANA, (1968) – Bollettino della società geologica italiana vol. LXXXVII, 1, Aziende tipografiche eredi dott. G. Bardi, Roma: 183-194.
MOCCHIUTTI A. & MUSCIO G. a cura di, (2013) – Il fontanone di Timau, il misterioso viaggio dell’acqua, SECAB, Paluzza, 107 pp.
PONTON M., (2013) – Il cuore della catena Carnica: struttura ed evoluzione geologica della dorsale Monte Coglians – Pizzo di Timau. In: A. MOCCHIUTTI & G. MUSCIO a cura di, (2013) – Il fontanone di Timau, il misterioso viaggio dell’acqua, SECAB, Paluzza: 41-53.
SCHONLAUB H.P. (1985) – Kotschach 1:50.000, Bl, 197, Verlag der Geologischen Bundesanstalt, Wien.
VENTURINI C. (2006) – Evoluzione geologica delle Alpi Carniche. Museo Friulano Storia Naturale, 48, pp. 208, carta geologica 1:25.000.
ZINI L., ZAVAGNO E. & TREU F., (2013) – Idrologia sotterranea: i risultati dell’esperienza con i traccianti. In: A. MOCCHIUTTI & G. MUSCIO a cura di, (2013) – Il fontanone di Timau, il misterioso viaggio dell’acqua, SECAB, Paluzza: 55-65.
Laureato nel 1985 in Scienze Geologiche all’università di Trieste, ho lavorato all’ENI per alcuni anni nella ricerca petrolifera per poi passare in Università occupandomi di Geologia Strutturale, Stratigrafia, Sismologia e Carsismo con ricerche sul campo nel Sudalpino orientale e Dinaridi e con varie pubblicazioni sia scientifiche che divulgative. Ho tenuto per anni il corso di Rilevamento Geologico oltre a Geologia Strutturale e Geologia degli Idrocarburi. In pensione mi occupo di divulgazione e in Legambiente di problemi di dissesto e di idrogeologia. Sono socio storico del Circolo Speleologico Idrologico Friulano con esplorazioni e studi di vari complessi carsici e collaboro da anni con il Geoparco delle Alpi Carniche.
- Maurizio Pontonhttps://ilpassogiusto.eu/author/mponton/