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Numero 42 | 26 settembre 2025

Ospiti in arrivo Parco del torre

Diritti in festa 2025: il festival di Ospiti in Arrivo accende il Parco del Torre


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Una giornata intensa, fatta di parole, testimonianze, musica, giochi e comunità. Così si è presentata la settima edizione di “Diritti in festa”, il festival organizzato da Ospiti in Arrivo, che sabato 6 settembre ha portato al Parco del Torre di Salt di Povoletto un migliaio di persone.

Nata a Udine nel 2015, Ospiti in Arrivo è un’associazione di volontariato che da dieci anni si muove in solidarietà con le persone migranti. Fin dalla sua fondazione, ha scelto di non restare in silenzio davanti a soprusi e inadempienze, rivendicando l’applicazione delle leggi e la tutela dei diritti fondamentali.

Le attività dell’associazione spaziano dalla scuola di italiano allo sportello per la ricerca lavoro, dal monitoraggio sul territorio alle missioni lungo la rotta balcanica, l’equipe di strada per la raccolta e la distribuzione di beni essenziali 3/4 volte la settimana a persone che non hanno luogo dove dormire, la sensibilizzazione sul tema delle migrazioni e la collaborazione con reti locali, nazionali e internazionali. Il tutto sostenuto esclusivamente dall’impegno di volontari e dalla generosità di cittadine e cittadini.

Ogni anno, per rafforzare il legame con la comunità e mettere i diritti al centro del dibattito, Ospiti in Arrivo organizza “Diritti in festa”, una giornata che intreccia momenti di confronto e musica con spazi dedicati anche ad associazioni amiche, bambine e bambini e un chiosco, gestito in collaborazione con il Circolo Arci Skianto! e Diamo un taglio alla sete.

Una maratona di voci e diritti

L’edizione 2025 si è aperta in collegamento con Francesca Albanese, Relatrice speciale dell’ONU sui diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967. Intervistata dal professor John Reynolds (Maynooth University, Academics for Palestine), Albanese ha offerto una riflessione profonda sulla situazione in Palestina dopo 700 giorni di genocidio, esito di 77 anni di privazione dei diritti, e su ciò che tutti noi possiamo fare per opporci all’occupazione.

A seguire, il panel “Niente su di noi, senza di noi. Il diritto di scegliere la propria vita”, con Erika Biasutti e Alessia Amodeo dell’associazione Laluna, ha posto al centro la libertà di autodeterminazione delle persone con disabilità.

La mattinata è proseguita con “Voci dall’esilio”, toccante testimonianza di Firoza e Fariba, due attiviste afghane che hanno raccontato la crisi dimenticata del loro popolo.

Prima della pausa pranzo, il dibattito si è spostato sulle urgenze ambientali con Marino Visintini, che ha denunciato i rischi dei disastri ambientali in Friuli.

Pomeriggio tra scelte di vita, giustizia e diritti sul lavoro

Il primo pomeriggio è stato dedicato al tema del fine vita: la medica oncologa e vicepresidente della Commissione Sanità FVG Simona Liguori, insieme a Raffaella Barbieri dell’Associazione Luca Coscioni, ha aperto un confronto franco su testamento biologico e libertà di scelta.

In seguito, il focus si è spostato sui Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR). L’infettivologo Nicola Cocco, l’avvocato Maurizio Veglio e gli attivisti di No CPR No Frontiere FVG hanno denunciato le criticità insanabili di un sistema che continua a ledere i diritti fondamentali delle persone migranti e che dovrebbe essere smantellato.

Il pomeriggio è proseguito con il talk “Chi glielo fa fare? Sfruttamento e diritto al lavoro”, moderato dalla giornalista Natalie Sclippa (lavialibera). Sul palco si sono alternati Michele Valentini (FIOM Venezia), Stefano Gobbo (FAI CISL FVG), Dina Sovran (FLAI CGIL Pordenone), Tazeeb Tazeeb (giornalista in Pakistan) e Pashmeen Kaur (FLAI CGIL), che hanno discusso di condizioni di sfruttamento e nuove prospettive per il mondo del lavoro.

In chiusura delle conferenze, si è tornati in Palestina con l’intervento di Loris De Filippi, esperto in emergenze umanitarie e Health Specialist per UNICEF a Gaza, intervistato da Anna Piuzzi, giornalista, redattrice della Vita Cattolica e collaboratrice di Radio Spazio, da sempre attiva nel mondo dell’associazionismo per i diritti umani. Un contributo denso e necessario, intitolato “Ribellarsi alla barbarie”, in cui De Filippi ha raccontato la sua esperienza diretta nei reparti neonatologici della Striscia, offrendo una testimonianza toccante sulle difficoltà quotidiane di garantire cure essenziali ai più piccoli in un contesto segnato dalle privazioni. L’incontro, intitolato “Ribellarsi alla barbarie”, ha aperto uno squarcio di umanità e resistenza in una delle aree più fragili del mondo.

Festival KIDS: diritti a misura di bambino

Non solo dibattiti e testimonianze. Anche quest’anno “Diritti in festa” ha dedicato un ampio spazio a bambini e ragazzi con il Festival KIDS, un percorso pensato per scoprire i diritti attraverso creatività, gioco e condivisione.

Dalla mattina, i laboratori hanno permesso di trasformare materiali semplici in installazioni artistiche e simboli di speranza. Nel pomeriggio, spazio al diritto al gioco, a un originale mercatino solidale per la Palestina curato dai piccoli attivisti di Ospiti in Arrivo e agli spettacoli. Un’esperienza che ha coinvolto i più piccoli, ricordando che i diritti non hanno età e che la cittadinanza attiva può essere coltivata fin dai primi anni di vita.

La musica, filo rosso finale

Dopo una giornata di riflessioni, il festival si è chiuso con la leggerezza della musica. Sul palco si sono alternati Piotre, Jvan Moda e il DJ set di Marchetto, che hanno trasformato il parco in un luogo di festa, balli e convivialità.

Una comunità che cresce, un laboratorio civico

“Diritti in festa” si conferma, anno dopo anno, non solo un appuntamento culturale ma anche un laboratorio civico, capace di unire generazioni diverse attorno a un’idea semplice ma potente: i diritti appartengono a tutti, fin dalla nascita, e non vanno mai dati per scontati.

Senza la collaborazione dei volontari, delle associazioni presenti con i loro banchetti e della società civile, una giornata così ricca e partecipata non sarebbe stata possibile. Con questa settima edizione, Ospiti in Arrivo ribadisce il senso più autentico del suo impegno: dare voce a chi non ce l’ha, costruire reti e ponti di solidarietà e ricordare che la dignità delle persone non è mai negoziabile.

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