
Bologna Nottambula, una città di notte più serena e sicura per tutte e tutti
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Nel corso degli ultimi anni, si è visto come diversi elementi abbiano modificato i ritmi di vita delle persone, e di conseguenza delle città: gli orari di lavoro sempre più fluidi, la diffusione dello smart working e del lavoro da remoto anche su fusi orari di altri paesi, l’accessibilità no-stop dei servizi online, l’aumento della frequenza delle uscite serali per divertimento e svago, sempre più diffuse tra tutte le fasce della popolazione e non più legate a una determinata età della vita. Tutto questo concorre a rendere il confine tra giorno e notte sempre più sfumato.
Questa tendenza è ancora più evidente in relazione al cambiamento climatico: la notte, con particolare riferimento alle fasce della tarda sera e della mattina presto dei mesi estivi, sarà sempre più il tempo dei lavori e delle attività che non possono essere svolte in locali climatizzati, dal lavoro nei cantieri all’agricoltura, fino allo sport.
La notte è destinata ad essere sempre più vissuta, e per questo credo che le città debbano essere pronte ad aumentarne gli standard di vivibilità per equipararli a quelli del giorno.
Sono queste le premesse che spiegano perché da alcuni anni città come Amsterdam, Londra, New York, Parigi e Berlino hanno iniziato ad avviare politiche specifiche per la notte, chi istituendo una figura istituzionale preposta – spesso con la denominazione di Sindaco della Notte – chi attraverso il coinvolgimento diretto degli attori dei settori privati.
Seguendo l’esempio internazionale, anche a Bologna abbiamo avviato questo percorso: nel 2022 mi è stata attribuita la Delega alla Notte e abbiamo costituito un’unità tecnica.
Le politiche e le azioni che concorrono ad affrontare le sfide verso una Bologna H24 vengono ricomprese sotto al cappello del Piano della Notte.
L’obiettivo del Piano è migliorare la qualità della vivibilità notturna della città, bilanciando gli interessi e i diritti di tutte e tutti, intercettando le nuove esigenze legate al cambiamento delle abitudini e degli stili di vita, e riducendo il divario tra la qualità dei servizi attivi nelle ore diurne e quelli attivi nelle ore notturne.
Un Piano per la notte
Il nostro lavoro è iniziato con un questionario sulla notte, utile a conoscere le dinamiche, le abitudini e le aspettative delle persone, e ad avere una base di dati da cui partire.
La mobilità, la convivenza e la condivisione dello spazio pubblico, l’impatto acustico, l’offerta culturale e le attività produttive, la sicurezza, la qualità e la dignità del lavoro, la salute: questi sono solo alcuni degli argomenti che il questionario ha indagato, per conoscere meglio l’identità della città di notte e migliorare i servizi, l’offerta culturale e la vivibilità di Bologna.
Dall’analisi dei risultati è stato possibile progettare e avviare le prime azioni del Piano della Notte.
La prima azione concreta ha riguardato il trasporto pubblico notturno, fino a poco tempo fa quasi inesistente dopo la mezzanotte: oggi 8 linee collegano il centro di Bologna con la periferia e alcuni comuni contermini, in modo capillare e continuativo per tutta la notte. Le linee sono attive nei weekend e nei prefestivi, con corse ogni 30 minuti.
Parallelamente sono stati fatti investimenti importanti su car e bike sharing, la cui capillarità si è diffusa sul territorio cittadino, con un aumento molto significativo dell’uso della bici.
Una scelta importante in termini di trasporto sostenibile e diritto alla mobilità ma anche un modo diverso di concepire la città: aumentare il trasporto pubblico notturno ci aiuta nel bilanciamento e nella redistribuzione della concentrazione antropica in orario notturno, dei flussi di movimento e della presenza di zone dedicate alla socialità e alla cultura. La visione che anima le nostre politiche è quella di una città sempre più policentrica.
Obiettivi, azioni, strumenti
Un’altra azione di punta riguarda la zona universitaria, un’area della città molto frequentata da ragazze e ragazzi per svago e divertimento. Qui abbiamo lanciato in via sperimentale, e poi man mano consolidato, il progetto Nottambula.
Il progetto si concentra sulla presenza negli spazi pubblici di street host: operatori e operatrici con competenze in mediazione culturale e sociale che presidiano luoghi chiave come la zona universitaria e il Parco della Montagnola.
Gli e le street host, riconoscibili da felpe, t-shirt e pettorine con il logo di Nottambula, si muovono tra piazze, vie e parchi con l’obiettivo di ascoltare, accompagnare, informare e sensibilizzare. Parlano con chi frequenta la notte e con chi ci lavora, con residenti, studenti e studentesse, city user e persone di passaggio, offrendo un punto di contatto umano e diretto con lo scopo di ridurre le tensioni, mediare tra esigenze diverse e costruire convivenza.
Gli e le street host sono spesso il primo punto di contatto per chi vive la notte e ha bisogno di sapere dove si trovano bagni pubblici, quale locale propone musica live, dove sono i punti di bike sharing o quali sono gli orari del trasporto pubblico.
Il loro lavoro è fatto di dialogo ma anche di osservazione attiva: segnalano criticità, intercettano bisogni emergenti, raccolgono dati e restituiscono una visione attenta e quotidiana della vita notturna, che contribuisce concretamente alle politiche pubbliche.
Uno degli obiettivi di Nottambula è rendere la notte più sicura e serena per tutte e tutti. Per chi non si sente a proprio agio a percorrere da solo alcune strade, per raggiungere locali, rientrare a casa o arrivare alla fermata dell’autobus, gli e le street host offrono un servizio di accompagnamento a piedi. Possono essere contattati direttamente di persona, tramite un messaggio su Instagram o per telefono e WhatsApp al numero 353 4834517.
Un’altra dimensione fondamentale del progetto è la sostenibilità. Le e gli street host distribuiscono bicchieri riutilizzabili e sensibilizzano le persone che frequentano piazze e locali a una fruizione più rispettosa dell’ambiente e del contesto urbano. Il gesto semplice di consegnare un bicchiere e invitare a riutilizzarlo diventa un’occasione per parlare di rifiuti, plastica monouso, vetro abbandonato, e per condividere comportamenti più responsabili.
Solo nel 2024, grazie anche alla collaborazione con le associazioni coinvolte, siamo riusciti a raccogliere e smaltire oltre 19 tonnellate di vetro, contribuendo a migliorare concretamente la vivibilità degli spazi pubblici.
Accanto al lavoro in strada, Nottambula è presente anche online, attraverso il profilo Instagram @nottambula_bologna. La comunicazione social ci ha permesso di raggiungere migliaia di persone, raccontando la notte in modo nuovo: più vicino, più autentico, più umano. Video, post, stories e interazioni dirette con la community hanno trasformato Nottambula in uno spazio digitale di ascolto e partecipazione.
Italo-canadese, nata a Bologna il 25 aprile 1991, diplomata al Liceo Minghetti.
Laureata in Giurisprudenza tra l’Università di Bologna e il King’s College di Londra, poi specializzata alla Scuola di specializzazione in studi sulla Pubblica Amministrazione (SPISA) all’Università di Bologna.
Nel 2016 è stata la più giovane eletta in Consiglio comunale come più votata della lista di Coalizione civica per Bologna, alle elezioni del 2021 è stata rieletta consigliera comunale con il maggior numero di preferenze espresse tra tutte le candidate e i candidati al Consiglio comunale di Bologna, nella lista Coalizione civica coraggiosa ecologista e solidale.
Nel mandato 2016-2021 si è occupata in particolare di riduzione delle disuguaglianze, diritto alla casa e ambiente, dall’istruttoria pubblica per il diritto all’abitare alla tutela dei Prati di Caprara.
Dall’ottobre del 2021 è vicesindaca di Bologna.
Lavora a tempo indeterminato per il Servizio giuridico del territorio della Regione Emilia-Romagna. Oltre alla formazione giuridica ha un passato nella radiofonia.
- Emily Clancyhttps://ilpassogiusto.eu/author/eclancy/