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Numero 46 | 21 novembre 2025

Benkadì Gruppone in Festa

Benkadì, fare le cose assieme


Due slogan per dire in breve molto di questa APS che nel 2024 ha compiuto i suoi primi 20 anni: vent’anni di attività sul territorio isontino nel segno del Commercio equo attraverso la presenza di due Botteghe, con proposte educative negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, con la diffusione di cultura e consapevolezza civile in rete con altre associazioni, gruppi e istituzioni attraverso l’organizzazione di eventi, conferenze, mostre, fiere, raccolte fondi a favore di tante diverse realtà nazionali e internazionali e molto altro.

Il primo gruppo informale da cui successivamente è nata l’associazione, si chiamava “Bilanci di Giustizia”: era un luogo di pensiero e di approfondimento sull’impatto delle scelte di consumo individuali e famigliari sull’economia. Il concetto di base era che tutti noi come consumatori abbiamo un grande potere, di cui spesso non siamo consapevoli, e che mettendosi assieme è possibile contribuire ad “orientare” l’economia in una più giusta direzione. Ovviamente, più si è, maggiore è l’effetto, e “fare le cose assieme” – significato della parola Benkadì nella lingua djoulà dell’Africa occidentale, fa anche bene allo spirito!

Cominci con un Gruppo di acquisto solidale…

Di qui la scelta di formare prima un GAS, Gruppo di acquisto solidale, nato nel 2002, e poi un’associazione con cui gestire una Bottega di Commercio equo, dove poter vendere e acquistare prodotti di quell’economia “buona” e solidale che avevamo imparato a conoscere nel percorso dei “Bilanci”. 

La bottega ci dava l’opportunità di portare la sensibilità al tema dell’acquisto consapevole anche al di fuori del gruppo, in un luogo aperto al pubblico, nel centro del paese, gestito da volontari. La scelta di tenere il negozio aperto con il lavoro volontario era di per sé testimonianza di un valore “altro” rispetto al commercio tradizionale, con cui trasmettere l’importanza della gratuità, del dono del proprio tempo per un bene comune più alto.

Nelle Botteghe del mondo, così ci piace chiamarle, si possono trovare tantissime tipologie diverse di prodotti: dai cosiddetti “coloniali” come caffè, cacao, zucchero, spezie e tè ai biscotti o dolci natalizi, così come abbigliamento etico e cosmesi naturale, o oggetti realizzati dagli artigiani nelle loro tradizioni più varie. Dagli strumenti musicali indonesiani ai tamburi africani, dai bijoux realizzati in Iran con i motivi delle piastrelle colorate alle sciarpe in seta pura dal Vietnam. Nella filiera del commercio equo ognuno dei produttori viene sostenuto con prefinanziamenti, concorda il prezzo corretto per le sue esigenze con le centrali di importazione e una parte del ricavato viene utilizzato per la comunità, permettendo di migliorare la qualità della vita di tutto il villaggio. 

Le botteghe Benkadì operano dal 2004 a Staranzano e dal 2016 a Monfalcone, raggiungendo quindi una sempre più ampia cerchia di clienti affezionati e occasionali, con particolare affluenza nel periodo natalizio, nel quale il richiamo del regalo “giusto” si fa più forte che nel resto dell’anno.

… continui con una Bottega del Mondo…

Parallelamente all’attività di Bottega, abbiamo sempre considerato importante l’altro aspetto, quello della diffusione della conoscenza e sensibilizzazione.

Questo andava fatto in primis nei confronti delle giovani generazioni, ovvero nelle scuole, e in secondo luogo, attraverso l’organizzazione di serate pubbliche per raccontare le esperienze più svariate, ad es. con la testimonianza di produttori del commercio equo o di agricoltura biologica, oppure di esperti in materia di gestione dei rifiuti, o promuovendo la campagna per l’”acqua bene comune”. E davvero, l’elenco sarebbe troppo lungo per presentarlo in poche righe senza annoiare il lettore! Una caratteristica comune a queste attività è stata quella di essere portate avanti in collaborazione e in rete con altri soggetti, di volta in volta sensibili o esperti nei vari ambiti di interesse. Non ultimo il coordinamento tra le Botteghe di commercio equo regionale.

Tornando al settore scolastico, si è iniziato dapprima con piccoli interventi a titolo volontario, poi con proposte più strutturate e numerose, fino ad arrivare a oggi, dove l’associazione vede due persone assunte per portare avanti i tanti progetti consolidati e in continua crescita.

Lavoriamo con i bambini delle elementari con percorsi di educazione all’ecologia attraverso il gioco. Grazie alla collaborazione con il Comune di Staranzano i bimbi del nostro Doposcuola, ad esempio, hanno via via potuto realizzare piccole piantumazioni e installazioni in uno dei giardini pubblici del paese. Quest’anno abbiamo appena visto la nascita di un bellissimo “Albergo degli insetti”.

Alle superiori siamo presenti con progetti di educazione al consumo critico e specifici sul commercio equo e solidale, ad esempio sulla filiera di alcune materie prime come il cacao o il cotone.

…approdi all’informazione e formazione…

Siamo partner del Consorzio culturale del Monfalconese nel progetto “Te lo racconto io l’Amianto!” – con un lavoro di informazione agli studenti su quella che è un’importante parte della storia di questo territorio. La proposta si compone di una parte di lezioni frontali e di una seconda parte laboratoriale, con la formula dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), dove gli studenti in piccoli gruppi elaborano modi creativi per raccontare ai coetanei le nozioni apprese. Da qui sono nate esperienze come l’“Amianto mai più tour” o la creazione della app “Viaggio nella storia dell’amianto“, un gioco nello stile della caccia al tesoro che si può sperimentare attraverso il proprio cellulare nel quartiere operaio di Panzano a Monfalcone, alla ricerca delle tracce di questa tragica e importante storia.

Nel 2024 all’interno di Benkadì, e in collaborazione con il Gas Tartaruga è nato un nuovo filone, che ci sta dando molte soddisfazioni: si tratta di un progetto finanziato dalla Regione  e denominato “Produttori di Trame”: nasce dall’urgenza di attirare l’attenzione sul fenomeno del fast fashion, con i terribili danni ambientali e sociali che porta con sé, creando da questa parte del mondo una corsa insensata alla produzione di continue nuove collezioni di abiti di bassa qualità e a basso costo con la creazione di un bisogno indotto nei consumatori di acquistare compulsivamente, creando così in rapida successione una quantità di rifiuti tessili difficilissimi da smaltire, e che finiscono in gigantesche discariche in paesi lontani e poveri. Senza contare dall’altra parte della filiera lo sfruttamento dei lavoratori, e soprattutto delle lavoratrici di questo settore con conseguenze drammatiche sulla loro salute e qualità di vita. Nulla a che fare con l’economia “giusta” di cui si parlava. 

L’approccio vuole essere sicuramente informativo rispetto alle problematiche, ma spinge soprattutto sull’aspetto creativo di ricerca delle alternative: invece di acquistare prodotti “fast”, creiamo un nuovo capo a partire da quello che abbiamo già nell’armadio e non ci piace più, lanciamo un concorso di idee e poi la sfilata delle nuove creazioni tra studentesse e sarti amatoriali!

…e non sai dove ti fermerai…

Oppure, organizziamo dei divertenti “swap party”, dove chi vuole può portare i suoi abiti dismessi e scambiarli con quelli di altre persone – il tutto a costo zero! Queste iniziative sono apprezzatissime dai giovani, che abbiamo scoperto essere molto sensibili e attenti.
Gli ultimi tre eventi del progetto “Produttori di Trame” sono stati scoperti in fase progettuale dagli organizzatori del Festival dell’acqua di Staranzano, che hanno voluto farli rientrare nel loro ricco programma: la mostra fotografica a cura dell’artista Mara Fella “Storie tessute”, reportage fotografico all’interno di due delle sartorie sociali partner del progetto, la presentazione del libro “Pfas. Gli inquinanti eterni e invisibili nell’acqua” alla presenza dell’autore Giuseppe Ungherese, edito da Altreconomia e per finire, la “Piccola fiera della sostenibilità” dove una ventina di espositori tra produttori locali agricoli, sarte e artigiani, assieme ad associazioni del territorio hanno portato per un giorno i loro prodotti e manufatti in vendita in piazza.

Un grosso sforzo organizzativo per noi che ha dato però degli ottimi frutti e ha permesso di far conoscere all’ampio pubblico del Festival questi importanti e attuali temi in modo creativo.

Per finire, dopo due anni di presenza alla tradizionale Sagra de le Raze di Staranzano con il chiosco cucina, quest’anno ci sperimenteremo nella gestione di uno spazio Enoteca durante la festa di fine estate. Venite a trovarci!

Giulia Beretta
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55 anni, milanese, due figlie, di formazione interprete-traduttrice, ora libera professionista, si definisce "cittadina del mondo".

Trasferita in Friuli Venezia Giulia a fine anni novanta per motivi famigliari, ha partecipato alla nascita di Benkadì come volontaria, ha sempre seguito la crescita dell'associazione e ne è attualmente la presidente.

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