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Numero 30 | 14 Marzo 2025

fryslan

Foar de stim fan Fryslân Per la voce della Frisia


Interessante weekend quello passato tra il 19 e il 22 Settembre a Leeuwarden, città capoluogo della Frisia – Fryslân in frisone – in occasione del bureau meeting di EFAY (European Free Alliance Youth). 

Il weekend trascorso è stata un’occasione importante per conoscere da vicino il Fryske Nasjonale Partij (Partito Nazionalista Frisone) che dal 1962 rappresenta i più di 400.000 parlanti frisone presenti nell’omonima provincia dei Paesi Bassi. 

Il territorio nella sua totalità conta all’incirca 642.000 abitanti ed il 40% della relativa superficie è costituito da acque; sono proprio un mare ed un lago che bagnano il confine della Frisia a Nord e ad Ovest – rispettivamente il Mare del Nord e il Lago Jsselmeer – mentre a Sud e ad Est sono le province di Overijssel, Flevoland e di Groninga e Drenthe a delimitarne i confini. 

Il frisone, ad ogni modo, è diffuso anche fuori dalla provincia stessa, in una regione che va dall’estremità nord dell’Olanda settentrionale fino al sud della Danimarca, passando per la provincia di Groninga e le regioni tedesche del Saterland e della Frisia settentrionale. 

È una lingua a suo modo particolare, in quanto, oltre ad alcune comunanze con l’anglosassone, comprende in essa un gruppo di dialetti appartenenti al germanico occidentale; proprio questa varietà di dialetti ne distingue la parlata in tre varianti: frisone occidentale (quello caratteristico della Frisia e delle isole olandesi), frisone settentrionale (parlato nelle isole di Sylt e sulla costa occidentale dello Schleswig), e frisone orientale, quasi del tutto scomparso.

Grazie alla gentile ospitalità di Tjitte Hemstra e di Paulina Slats, entrambi membri del Fryske Nasjonale Partij, abbiamo potuto visitare le graziose vie storiche e i canali ben curati di Ljouwert, cittadina dai caratteri bucolici che seppur modesta – conta 100.000 abitanti – gode di un clima internazionale e dinamico, garantito dalla presenza dei tanti studenti locali ed internazionali che qui risiedono.

Un partito dall’insediamento stabile

Tjitte Hemstra, ventisettenne parlamentare eletto del FNP, ci ha guidato all’interno delle sale del Steatefraksje, il Parlamento Frisone, una delle dodici Assemblee relative alle dodici provincie che compongono il territorio dei Paesi Bassi. 

I parlamentari, eletti ogni quattro anni, hanno tre compiti principali:
.rappresentare i cittadini frisoni;
.definire il programma politico della Regione (provincia);
.controllare i lavori del Comitato esecutivo: l’organo competente in materia di gestione delle risorse idriche, che a sua volta coordina i ventuno distretti idrografici su cui sono articolati i Paesi Bassi.

In più, hanno l’importante compito di eleggere i membri dello Staten-Generaal di Binnenhof il parlamento bicamerale dei Paesi Bassi – costituito dalla Erste Kamer o Seenat, eletta appunto dai rappresentati delle assemblee provinciali; e dalla Tweede Kamer, eletta invece a suffragio universale. 

L’FNP seppur non rappresentato all’interno degli Staten-Generall, siede al governo della provincia insieme ad una coalizione formata dai partiti: Appello Cristiano Democratico, Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia e Partito del Lavoro.
In questo senso, sono quattro i parlamentari eletti del FNP a fronte dei 43 totali dello Steatefraksje, e ben 49 i consiglieri e sindaci eletti nei vari Comuni che compongono la regione della Frisia. 

Negli ultimi quindici anni, il Partito Nazionalista Frisone ha sempre ottenuto una rappresentanza di 4 eletti all’Assemblea provinciale, stazionando su una percentuale tra l’otto e il dieci per cento dei voti totali; percentuale che ha garantito una continuità di presenza del partito all’interno della coalizione di governo dal 2007.

Le tematiche principali che interessano l’FNP riguardano:

  • l’housing, con la costruzione imminente di 15.000 nuove abitazioni nella regione della Frisia, al fine di gestire il dirimente problema del sovraffollamento che caratterizza questo territorio e i Paesi Bassi in generale (si pensi che in un’area grande poco più della Toscana risiedono 17 milioni di persone);
  • l’identità, con lo stanziamento di fondi annuali per la valorizzazione della lingua frisone, che gode già di certificazioni di livello per gli insegnanti ma che vede ancora orizzonti di crescita e tutela;
  • l’ambiente: i cambiamenti climatici aumentano i rischi legati alle inondazioni nelle regioni del Mare del Nord a causa dell’innalzamento del livello del mare, dell’aumento del deflusso dei fiumi e delle piogge più intense.

Governare l’acqua è questione d‘identità

In Frisia, ed in generale nei Paesi Bassi, ad essere a rischio non è solo l’ambiente ma l’intero conglomerato economico, sociale e agroalimentare; per questo qui si è imparato a gestire diligentemente il tema acqua: dai canali, ai sistemi di dighe, alle strategie circolari e di ri-uso.
Al fine di governarlo con sicurezza, si è sviluppata una costante collaborazione tra pubblico, privato, università, istituti di ricerca e popolazione.

A coordinare questo sistema è il Rijkswaterstaat: organo del ministero delle Infrastrutture e della Gestione delle acque, responsabile del monitoraggio dei livelli dell’acqua nei fiumi, nei laghi e nel mare, nonchè responsabile della progettazione, costruzione e gestione delle Opere Delta (il sistema di difesa dalle inondazioni dei Paesi Bassi). 

L’obiettivo qui è di essere climate neutral entro il 2050 (come da noi in F-VG, anzi, da noi – promette Fedriga – 5 anni prima), per fare ciò il Programma Delta basa la gestione della risorsa idrica su 3 pilastri: la gestione del rischio inondazioni, l’approvvigionamento di acqua dolce e soprattutto la riprogettazione del paesaggio per far fronte agli eventi climatici estremi; a partire dalla ri-naturalizzazione dei fiumi lungo il loro corso naturale pre-artificio antropico. 

Tutto ciò in stretta collaborazione con l’università e gli istituti di ricerca, da sempre leader per innovazione ed eccellenza. 

Un modello efficiente e da cui prendere esempio, a partire dalla tutela identitaria fino alla tematica economico-ambientale che – come ci insegnano i Frisoni – non può essere più slegata l’una dall’altra; le sfide odierne collocano i sistemi agroalimentare, economico, energetico e sociale sempre più a stretto contatto, e come tali vanno governati. 

Nel mentre in Friuli c’è chi battaglia ancora per l’installazione di piloni alti 30 metri sul Tagliamento, – alias il fiume meno antropizzato d’Europa – una visione economico-ambientale del futuro che forse andava bene 30 anni fa, e a farne le spese, potrebbe essere una ricchezza che forse non ci rendiamo nemmeno conto di avere; di certo qualcosa su cui riflettere.

Gabriele Violino
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Vicepresidente di EFAY – European Free Alliance Youth, il gruppo giovanile di EFA/ALE – European Free Alliance/Alleanza Libera Europea.

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