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Numero 28 | Febbraio 2025

Campetti Codroipo

Codroipo: un progetto di Educazione, Sicurezza, Partecipazione


Nelle scorse settimane ha suscitato risonanza sulla stampa e soprattutto sui social media l’attivazione a Codroipo di un servizio di educatori di strada – figure professionali formate per fare rete e intercettare il disagio giovanile – tassello del Progetto R.I.G.E.N.E.R.A. (rete, idee, giovani, eventi, natura, educazione, rispetto, aggregazione) che riunisce una serie di iniziative messe in campo dall’Amministrazione Nardini per potenziare gli Impianti base (popolarmente detti anche Campetti), contrastare i fenomeni di difficoltà sociale e pianificare il futuro dell’area.

La zona degli Impianti Base di Codroipo connette l’area scolastica, quella sportiva e quella naturalistica del Parco delle Risorgive offrendo una serie di servizi per le famiglie e i giovani ed un polmone verde per lo svago e lo sport. I Campetti sono un patrimonio che sta a cuore a tutta la comunità codroipese. Nell’area, monitorata nell’ultimo anno con particolare attenzione assieme a quella delle stazioni FFSS e dell’Autostazione, si sono verificati episodi di bullismo e danneggiamenti che hanno allarmato l’amministrazione e le associazioni che usufruiscono e mantengono vivi e curati i Campetti, nonché allertato le forze dell’ordine. Polizia Locale e Carabinieri sono intervenuti più volte individuando i responsabili (minorenni) e sanzionandoli tentando di instaurare un dialogo con le famiglie.

I gruppetti di ragazzi più problematici – che, ripeto, sono conosciuti e monitorati da istituzioni e forze dell’ordine – rappresentano un’assoluta minoranza della gioventù codroipese (come accade in ogni comunità) mentre la gran parte dei ragazzi e delle ragazze di Codroipo sono disponibili, attenti, generosi e rispettosi nei confronti del loro territorio: basti pensare alle centinaia di ragazzi che ogni estate si impegnano nei centri estivi organizzati da Parrocchie, Ambito Socio-Assistenziale, associazioni sportivi e ricreative.

Risposte complesse a questioni complesse

Il tema ha sollevato interesse e apprezzamento, ma anche critiche in particolare da una parte di commentatori (qualificati o meno) incapaci di leggere un problema nella sua complessità e di elaborare risposte altrettanto articolate ed adeguate. Chiaramente generalizzando, senza conoscere dettagli o storie delle persone coinvolte, la reazione dell’utente social medio (dimentico della propria adolescenza se non nostalgico – e per questo invidioso di chi la vive oggi) ha proposto un approccio che definire restrittivo e punitivo è quasi nobilitante: si crede di risolvere una questione complessa come quella della tutela e della promozione dei giovani (spesso con storie difficili alle spalle) “a sberloni” o “coi lavori forzati”. Metodi reazionari e “proibizionisti” che mai nella storia dell’Uomo hanno dato dei risultati, se non apparenti o addirittura controproducenti.

Certo, a volte esasperazione, paura e insicurezza di fronte alla cronaca quotidiana sono spontanee ma vanno tenute a freno se portano solo a banalizzazioni. I comportamenti illeciti vanno intercettati e puniti, com’è avvenuto finora a Codroipo, ma a problemi complessi vanno contrapposte soluzioni complesse che siano capaci di offrire anche occasioni di riscatto.

Una capacità che Codroipo e i dieci comuni del Medio Friuli sono stati fra i primi Ambiti Territoriali Socio-assistenziali della Regione a dimostrare attivando gli educatori di strada già nei primi anni 2000 grazie alla legge 309/90 e avviando un lavoro capillare di azione educativa (il Progetto Walking) che dura ancora oggi (con i gruppi di aggregazione giovanile Ragazzi si cresce!).

L’attuale progetto, curato dalla Cooperativa Sociale Itaca, è denominato “Youth on street” per un investimento comunale di € 13.000,00 in parte finanziati con i fondi del 5×1000. Gli obbiettivi principali, come emerge già dal sottotitolo, sono creare connessione, generare idee e costruire alternative attraverso un «intervento socio-educativo che si svolge nei luoghi informali (strade, parchi, piazze, centri commerciali, spazi e aree attrezzate) frequentati da gruppi spontanei di preadolescenti e adolescenti». La funzione degli operatori «è “esserci”, ossia garantire e “mostrare” a ragazzi e ragazze una presenza orientata ad aumentare riflessioni, critiche e consapevolezza, facilitando le opportunità di accesso e fruizione alle risorse del territorio». Accanto alla presenza nei luoghi in cui i giovani si incontrano spontaneamente, gli educatori stanno costruendo relazioni con tutte le associazioni e realtà territoriali (scuole, servizi sociali, parrocchie) che operano con i giovani attraverso tavoli di confronto periodici che condurranno alla successiva fase del progetto: l’analisi della realtà e la restituzione ai giovani della rete di servizi e attività che possono corrispondere ai loro bisogni.

Una rete partecipata che costruisce comunità

Il Progetto R.I.G.E.N.E.R.A. si inserisce nel solco di questa efficace storia di comunità che ha dato e continua a dare ottimi frutti, ed inoltre è un percorso che riguarda diversi assessorati e ambiti d’azione. Si è scelto un approccio a 360° per incidere su aspetti educativi e sociali, fino agli strumenti urbanistici per impostare lo sviluppo dell’area. 

La serie di eventi estivi che come ogni anno stanno animando i Campetti (è in corso un dialogo con le associazioni interessate per valutare l’installazione di un chiosco attrezzato a disposizione), il potenziamento dell’illuminazione pubblica nell’area per garantire maggiore sicurezza agli utenti nelle ore serali, la palestra per il fitness all’aperto (realizzata e inaugurata nel 2023, raddoppiata nel 2024 grazie ad un contributo regionale complessivo di € 50.000,00), il concorso di idee che verrà bandito entro la fine del 2024 per continuare ad immaginare lo sviluppo armonico dell’area, fra nuove infrastrutture e tutela delle aree verdi: tutte iniziative che prendono spunto da uno scambio di idee e informazioni fra il Comune, le associazioni che operano sul territorio, ma anche i servizi sociali, forze dell’ordine e singoli cittadini, «in una logica di corresponsabilità educativa che punti alla sensibilizzazione della cura dei luoghi in cui si vive», come si legge sul sito del Comune. È solo con la complessità che si può rispondere efficacemente a questioni complesse, ed è solo unendo le forze che una comunità può diventare più forte.

Giacomo Trevisan
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Giacomo Trevisan è vicesindaco del Comune di Codroipo. È eletto per la prima volta consigliere comunale nel 2016, animando una lista civica (in cui l'età media dei candidati è di 25 anni) che diventa il nucleo aggregatore del civismo codroipese alle elezioni 2022 dando vita a Polo Civico. Di professione educatore socio-pedagogico in una cooperativa sociale, è operatore culturale per passione all'interno della comunità codroipese e sul territorio friulano, impegnato da venticinque anni nell'organizzare e animare spettacoli ed eventi culturali in lingua italiana e friulana in qualità di scrittore, regista e attore.

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