
Differenti, quindi umani
Indice dei contenuti
A Imola in Romagna i giorni 6-7 dicembre 2024 si sono riuniti movimenti autonomisti, gruppi civici, attivisti provenienti da tutte le regioni della Repubblica Italiana per la IV assemblea di Autonomie e Ambiente (AeA). Abbiamo avuto con noi a Imola la presidente EFA, l’attivista e studiosa basca Lorena Lopez, e un giovane esponente alsaziano del regionalismo francese, Maxhence Helfrich. Ha partecipato ai lavori il presidente della Union Valdôtaine Joël Farcoz. E’ intervenuto Domenico Galbiati, dirigente italiano del movimento cristiano-sociale Insieme. Ha partecipato ai lavori l’avv. Michele Zuddas, uno dei promotori dell’iniziativa popolare “Pratobello 2024”, che ha raccolto 211.000 firme contro la speculazione eolica in Sardegna. Dei temi, delle testimonianze, di tutti gli interventi, Autonomie e Ambiente dà conto sul sito https://www.autonomieeambiente.eu.
Alla guida dell’alleanza AeA è stata confermata quella che è al momento la più innovativa e popolare forza autonomista della Repubblica, il Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia, attraverso l’impegno personale di Roberto Visentin, vicepresidente EFA.
Una rete, non un partito
AeA è una rete, non un partito; una confederazione di forze e realtà politiche locali; un’alleanza di gruppi diversi quanto sono diversi i loro territori e le loro città.
Di partiti e partitini ce ne sono tanti e, con qualche rara eccezione, sono tutti centralisti e, cosa da non prendere alla leggera, sono tutti “italianisti”, altro che “europeisti” o “euroscettici”. Nonostante tutto quanto si dica e si scriva sullo svuotamento degli stati nella globalizzazione, a Roma c’è ancora una importante concentrazione di potere e per troppi la politica non è altro che una scalata: dalle periferie verso un posto prestigioso, una carica, una sinecura a Roma.
AeA riunisce le forze territoriali e civiche che hanno una visione diversa: vogliono che la Repubblica Italiana e gli altri stati dell’Unione Europea si integrino in una Europa dei popoli, delle regioni, dei territori, una confederazione europea capace di contribuire alla pace mondiale, fra gli umani e con l’ambiente.
AeA ama definirsi una “sorellanza”, per sottolineare il proprio radicamento nella storia delle “màtrie”, delle autonomie, delle migliori esperienze di confederalismo politico dal basso, come l’esperienza svizzera, il socialismo autonomista e anti-autoritario di Giacomo Matteotti, gli autonomismi delle madri e dei padri costituenti, il movimento Comunità di Adriano Olivetti, le liste Federalismo, le originarie liste verdi, i movimenti per l’emancipazione del Sud e delle isole, la storia della European Free Alliance, fra le altre.
Ha solo cinque anni di vita questo coordinamento, ma AeA si considera erede di una storia di resistenza repubblicana contro ogni forma di centralismo autoritario che comincia con la Carta di Chivasso del 1943 e con lotte autonomiste ancora più risalenti e diverse, da territorio a territorio.
La prima notizia da Imola è proprio questa: Autonomie e Ambiente è viva in un mondo che, secondo la narrazione mediatica dominante, sarebbe “inevitabilmente” dominato da pochi leader televisivi e da soli due “campi” politici, il centrosinistra e il centrodestra. Per ora la maggior parte dei media (anche quelli che si definiscono “alternativi”) ci ignora ma ci siamo e siamo più determinati che mai a resistere, nonostante siano in corso in Italia e in Europa la compressione del pluralismo politico e una drammatica erosione della democrazia, principalmente – ma non solo – attraverso leggi elettorali sempre più ingiuste.
Siamo tutti differenti, come comunità locali non solo come persone. Abbiamo il diritto e il dovere di autogovernarci ciascuno a nostro modo, perché questa diversità fa parte della nostra umanità. Il motto di Giuseppe Bugatto, “CHE NISSUN DISPONI DI NÔ, SENSA DI NÔ”, riecheggiando l’antico Nihil de nobis, sine nobis, è un messaggio universale, per tutti e dappertutto. È molto più che un posizionamento politico, è una missione spirituale e culturale per garantire alle generazioni future che potranno vivere in un mondo a misura di persona umana.
La seconda notizia è che abbiamo confermato la nostra capacità di essere un punto di riferimento per coloro che fanno civismo nei loro comuni e nei loro territori. I cittadini che si mobilitano spontaneamente per il buongoverno delle loro autonomie locali, formando gruppi civici indipendenti, rifiutando che candidature e politiche locali siano imposte dai vertici delle attuali piramidi politiche, sono un’autentica speranza per la Repubblica e per l’Europa. Autonomie e Ambiente si fa garante della loro autonomia politica dai verticismi della politica mediatica, dalle ambizioni egemoniche dei grandi partiti, da un bipolarismo fazioso, velenoso e ipocrita. Se i movimenti civici restano indipendenti, diventano generatori di nuove autonomie personali, sociali, territoriali, e dalle loro fila emergerà una nuova generazione di amministratori competenti e responsabili, attaccati al proprio territorio.
Il ritorno alla sussidiarietà
La terza notizia da Imola non è una novità, ma una conferma: Autonomie e Ambiente ha nel tempo maturato alcune scelte politiche comuni, che troverete ampiamente documentate nel sito https://www.autonomieeambiente.eu, a cominciare dall’impegno impegno per una sanità pubblica e prossima, contro il “podestà” d’Italia eletto “direttamente” (cioè televisivamente), per la territorializzazione delle imposte, per una nuova stagione di riforme federali dopo il definitivo naufragio del leghismo e dei ciarlatani della c.d. “autonomia differenziata”.
Maturare delle scelte politiche comuni, in un’alleanza tra forze autonomiste italiane ed europee, è senza dubbio importante, ma Autonomie e Ambiente riafferma una ferma convinzione: non esistono ricette normative e organizzative valide per tutti i territori. Su questo siamo critici con grandi famiglie politiche europee e con partiti italiani con cui pure abbiamo storicamente collaborato. Si è prodotta nel tempo una paurosa metastasi normativa europea, statale, regionale: migliaia e migliaia di norme che schiacciano le autonomie amministrative e soffocano le comunità locali, specie le più piccole e periferiche. Non stiamo più lottando solo contro lo storico centralismo dello stato italiano d’impronta napoleonica e mentalità giacobina, ma anche contro gli eccessi normativi di Bruxelles e contro i nuovi centralismi regionali dei “governatori” (che pretendono di essere eletti dal popolo e invece sono stati scelti dai capi delle piramidi politiche e mediatiche).
La nostra sfida più immediata, storici autonomisti e civismi contemporanei insieme, è imporre il ritorno alla sussidiarietà, principio fondante dei trattati europei e della Costituzione italiana: ogni amministrazione locale deve tornare ad avere potere e risorse necessarie per realizzare miglioramenti concreti, continui, adatti al proprio territorio, per andare incontro alle attese delle persone che lo vivono.
Vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente – garante di OraToscana.
- Mauro Vaianihttps://ilpassogiusto.eu/author/mvaiani/
- Mauro Vaianihttps://ilpassogiusto.eu/author/mvaiani/
- Mauro Vaianihttps://ilpassogiusto.eu/author/mvaiani/