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Numero 28 | Febbraio 2025

Volontariato

Sii tenace. Mordi l’egoismo. Fai volontariato!


Negli ultimi cinque anni il volontariato regionale non ha più avuto la possibilità di riflettere sul proprio ruolo e sul senso del proprio “fare”, prima a causa della pandemia COVID che ha rallentato se non chiuso le attività delle associazioni, seguita poi dall’approvazione del cd. Codice del Terzo Settore (d.lgsl 117/2017) che ha impegnato le associazioni solo negli adempimenti burocratico-amministrativi e, infine, per il mancato svolgimento dell’Assemblea regionale del Volontariato, prevista dalla LR 23 del 2012, occasione nella quale i volontari si incontravano e confrontavano, 

Con l’obiettivo di rilanciare la dimensione del “pensare insieme” oltre che al “fare insieme”, il MoVI del Friuli Venezia Giulia, assieme a Missionduepuntozero odv di Pordenone e con la collaborazione del Centro Servizi del Volontariato e il Forum del Terzo Settore del FVG, ha perciò promosso – sostenuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – un percorso in preparazione del 5 dicembre Giornata internazionale del Volontariato, perché questa ricorrenza sia un’occasione di confronto fra volontari e di dialogo con le istituzioni e con i cittadini.

Si tenga presente che il tema lanciato dalle Nazioni Unite, che hanno istituito nel dicembre 1985 la Giornata Internazionale, per l’anno 2024 è il seguente: “il volontariato rende le persone parte delle soluzioni. Permette a individui e comunità di partecipare al proprio sviluppo”

Al 5 dicembre siamo arrivati con una vera e propria piattaforma, frutto di 26 incontri che hanno coinvolto centinaia di volontari di tutto il territorio regionale, di un sondaggio e di un costante confronto con la nostra base. I risultati sono stati al centro del Meeting del volontariato del 30 novembre tenuto a Udine, che ha approvato il “MANIFESTO 2024: 10 coordinate per reimmaginare il futuro delle nostre comunità”. Inoltre per il 5 dicembre è stato promosso l’evento “DIALOGO: il Volontariato incontra le Istituzioni” che in due sale diverse, una a Pordenone ed una a Udine, ha visto insieme Sindaci e Volontari confrontarsi sul contenuto ed i propositi del MANIFESTO. Infine due proposte di teatro sociale e civico a Spilimbergo, Zugliano e Staranzano rivolto ai cittadini, con l’obiettivo di “chiamarli” alla solidarietà ed alla cittadinanza attiva.

In una società segnata sempre più da inquietudine, sfiducia nel futuro e individualismo, il volontariato non sta a guardare ma rilancia il suo ruolo di soggetto attivo, di veicolo di coesione e senso di comunità

Gli esiti di processo

Un processo di lavoro può essere definito come l’itinerario – più o meno lungo e complesso – che conduce ad un determinato risultato. Solitamente tale aspetto è trascurato o quantomeno sottovalutato nella sua rilevanza, in quanto l’attenzione è data prioritariamente, se non esclusivamente, agli esiti del progetto. Ci si dimentica che, soprattutto nel lavoro sociale, il modo con cui si procede in vista dei risultati previsti o auspicati ha la medesima importanza di questi ultimi.

Sottolineiamo alcuni degli aspetti che hanno caratterizzato il processo messo in atto in Giornata Del Volontariato 2024 Friuli-Venezia Giulia (GDV24FVG):

  • l’estensione territoriale, in modo da dare al progetto un’ampia rappresentatività territoriale,
  • il lavoro organizzativo, legato agli strumenti per informare e invitare i volontari a partecipare all’iniziativa,
  • si è deciso da subito che gli incontri si sarebbero svolti in presenza; questa scelta ha favorito la qualità, fattore che il confronto faccia a faccia può meglio garantire,
  • si è scelto di incontrare le persone in piccoli gruppi, mediamente di 10/12 persone ciascuno, così da facilitare lo scambio di esperienze fra persone che spesso non si conoscevano, in quanto appartenenti a organizzazioni di volontariato diverse,
  • in tutti gli incontri era presente una (a volte due) figure esperte nella conduzione dei focus group, con il compito di promuovere la discussione, di facilitarla, di valorizzare i contributi di tutti i presenti e di fare sintesi,

Va sottolineato il fatto che la presentazione del manifesto in occasione della Meeting del 30 novembre, è stata l’occasione per “restituire” al mondo del volontariato (non solo alle persone incontrate nei focus) gli esiti del loro impegno e dell’aver messo a disposizione le conoscenze e le esperienze maturate nella loro esperienza di volontari.

Gli esiti di contenuto

Abitando le comunità, i volontari hanno raccolto i problemi, le esigenze ma anche i progetti e i sogni che la gente fa per la propria vita e quella degli altri, vicini o lontani che siano.

Per prima cosa un impegno: affrontare i cambiamenti – talvolta veri e propri stravolgimenti – con il coraggio di cercare insieme strade nuove. Dal basso. Nella convinzione che “nessuno può farcela da solo”. Promuovere una comunità locale, luogo di relazioni e di legami che fanno bene. Una domanda forte di comunità, arriva dalla nostra gente.

E’ presente un sentimento di fiducia e speranza nel futuro, a condizione che si condivida la scelta di una co-responsabilità per il bene comune.

Quattro le sfide individuate: l’educazione ed i giovani, il diritto alla salute, la giustizia ambientale, la domanda di comunità solidali.

Stando dentro ed attraversando le sfide delle comunità di appartenenza, il Meeting del 30 novembre ha delineato l’identità del volontariato che vogliamo in Friuli-Venezia Giulia per i prossimi anni.

Un volontariato politico: il volontariato, proprio perché fa esperienza quotidiana di vita fra e con la gente, intende avere un ruolo di coscienza critica, di portavoce e garante dei diritti delle persone, nella consapevolezza di svolgere un ruolo anche politico, nel senso più concreto e alto di questo termine. Un volontariato che vuole rendere vivo e vitale l’art 3 della Costituzione Italiana per “rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.

Un volontariato profetico: di fronte all’aumento delle disuguaglianze sociali, alla crisi delle relazioni e a sfide cruciali, speranza e fiducia sono dimensioni indispensabili per interpretare il presente e re-immaginare il futuro, per chiederci in che direzione va la società in cui viviamo e qual è la comunità in cui vogliamo vivere e che vogliamo lasciare alle nuove generazioni.

Un volontariato scuola di solidarietà: il volontariato che propone i propri “luoghi” come opportunità per sempre più persone, giovani e non, di uscire dall’isolamento, sperimentare il piacere e la bellezza di interessarsi degli altri, imparare a vivere relazioni positive e scoprire la possibilità di essere utili per la collettività con le proprie doti e unicità. Per essere felici facendo la felicità degli altri.

Un volontariato interlocutore attivo: il volontariato vuole essere un interlocutore attivo nei processi di coprogettazione e di co-programmazione (art 55 del Codice del Terzo Settore) delle politiche che hanno come obiettivo il bene delle comunità e sente l’urgenza di aprire nuovi spazi e opportunità di incontro fra le persone, non sostituendosi o sovrapponendosi alle responsabilità degli Enti pubblici, ma affiancandoli in un rapporto alla pari. Accogliendo e valorizzando le differenze della comunità regionale, il policentrismo delle sue componenti linguistiche, economiche, sociali e spirituali.

“5 dicembre Giornata Internazionale del Volontariato: il Mo.VI incontra sindaci ed amministratori del Pordenonese”.

 

Le strade per il futuro a breve, i cantieri da aprire, le alleanze da promuovere

Educazione, Salute e Comunità i tre temi-sfida che sono emersi dalla lettura della comunità. Da un lato le risposte sul terreno dell’educazione, della lotta al disagio, del sostegno alla crescita personale, sociale e civica dei giovani, dall’altro le grandi sfide della sanità pubblica e del welfare, di fronte alla percezione diffusa di arretramento dello stato sociale e della capacità da parte del servizio pubblico di rispondere ai bisogni dei cittadini. Infine la Comunità, a fronte di una società sempre più frammentata, dove cresce la piaga della solitudine, si indebolisce la rete dei servizi e sembra cedere anche il tessuto connettivo dei legami di comunità, la domanda di prossimità e vicinanza solidale è forte. 

Una scelta di campo: una nuova co-responsabilità del bene comune. Il volontariato vuole essere, quando serve, scomoda sentinella che richiama tutti – in primis le Istituzioni pubbliche ma anche il mondo profit, le organizzazioni di categoria, i professionisti – ad un’etica della responsabilità che si misura con l’impatto reale delle scelte sulla vita delle persone, della comunità, dell’ambiente.

La messa a terra dell’impegno per la comunità, è quello che il volontariato fa tutti i giorni. GDV24FVG ha voluto guardare l’orizzonte, per costruire una visione sul futuro nostro e sulla società in cui viviamo. Per alzare lo sguardo, per una “messa in cielo”!».

Restituire e riprenderci la parola come cittadini, per un maggior autogoverno delle comunità e per costruire insieme un futuro più solidale, più attento all’ambiente, più giusto. Per davvero, più umano.

Una domanda e una sfida che il volontariato non pone soltanto a sé stesso, ma anche alle istituzioni, alla comunità e alla coscienza di ogni cittadino. I giovani che hanno partecipato agli eventi, lo hanno sintetizzato così: “Sii tenace. Mordi l’egoismo. Fai volontariato!”

Dino Del Savio
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Abito da sempre a San Martino di Campagna – Aviano. Marito, padre e nonno.
Per vent’anni educatore e formatore scout. Da volontario già promotore e direttore generale della Fondazione WELL FARE Pordenone. Componente il coordinamento del Forum del Terzo Settore del Friuli Venezia Giulia.
Ora responsabile nazionale della formazione e presidente del MoVI del Friuli Venezia Giulia

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