
Sognare incubi, il ritorno della “Pedemontana Friulana”…
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A leggere recentemente sui giornali e sui social la riproposizione dell’autostrada “Cimpello Gemona” pare di essere di fronte, parafrasando il titolo di un film piuttosto conosciuto, a un ritorno al passato. Che davvero sconcerta. La convocazione a Lestans, da parte del Circolo Bobbio di Pordenone, ad un dialogo per la migliore soluzione condivisa di un collegamento autostradale Cimpello-Gemona, poneva già nel titolo una pregiudiziale non da poco: deve trattarsi di un’autostrada.
Le argomentazioni portate durante l’introduzione all’incontro davano per scontate una montagna di cose che attengono alle caratteristiche di tipo trasportistico che giustificasse una scelta autostradale, ed inoltre non facevano riferimento ad alcun quadro d’area vasta che spiegasse perché quella direttrice, con quella tipologia di sezione (due corsie per senso di marcia più corsia di emergenza) avesse ancora senso.
Per scelta vogliamo evitare paragoni con la triste esperienza, recentemente assunta agli onori della cronaca, della Pedemontana Veneta e del recente ordine del giorno alla Camera che impegnerebbe lo Stato a coprire il debito generato dall’iniziativa della Regione Veneto, il tutto liquidato in premessa nella riunione di Lestans con un “noi non faremo così”.
Ora, posto che è un diritto costituzionalmente garantito avere delle opinioni, pare utile quando si affronta un tema complesso ed articolato come la realizzazione di una nuova infrastruttura, visto il costo e l’impatto sia fisico che sociale, poggiare i propri ragionamenti su informazioni che tengano conto delle caratteristiche dei luoghi e delle necessità delle aree oggetto dell’intervento, oltre all’influsso che questo intervento avrebbe anche nell’ambito territoriale di riferimento, nel caso specifico quello regionale.
Che tipo di viabilità
Siccome nell’ambito dell’incontro si è più volte ribadito che non si voleva parlare di tracciati, non possiamo qui prendere in considerazione le caratteristiche dei luoghi attraversati, ma possiamo solo disquisire di tipologie di strade e della necessità di quest’opera.
Nell’intento di non opporre opinioni ad opinioni, ci vorremmo però agganciare, nella nostra illustrazione, ai dati più recenti disponibili a scala regionale e relativi all’ambito potenzialmente interessato dall’opera, ossia “lo studio di fattibilità del collegamento stradale tra la SR 464 a Sequals e la SS13/A4 a Gemona”, che al di là ed oltre alle soluzioni progettuali finali, ha anche un corposo lavoro di analisi.
L’aspetto tipologico, ossia: che dimensione e caratteristiche deve avere la viabilità che si vuole realizzare? Questo pone subito un quesito rispetto alla pregiudiziale posta dall’incontro di Lestans: se la scelta fatta dallo studio recentemente redatto per conto della Regione Friuli-Venezia Giulia, in cui si proponevano quattro ipotesi di tracciato con sezione ad una corsia per senso di marcia, è stata ritenuta eccessivamente impattante dalle popolazioni degli ambiti interessati dalle ipotesi progettuali, come si pensa di far accettare alle popolazioni che saranno interessate dalla scelta autostradale, una viabilità che all’incirca più che raddoppia la larghezza dell’infrastruttura? Passiamo infatti da circa 10.50 mt di larghezza dell’arteria ad oltre 25 mt.
Come si intende affrontare poi l’occupazione, non indifferente, di suolo? Le ipotesi proposte nello studio regionale privilegiano l’utilizzo di viabilità esistenti, e si ponevano l’intento di raccordare opere già oggetto della programmazione regionale spesso già finanziate o in corso di realizzazione, mentre l’ipotesi ventilata di un’autostrada non potrebbe usufruire di queste possibilità, dovrebbe avere vita propria tranne che per il tratto che da Cimpello giunge a Sequals. Tratto che comunque dovrebbe essere oggetto di rimaneggiamenti sia in larghezza che per quanto concerne il tracciato, in quanto le nuove norme sulla progettazione stradale in vigore dal 2001 non permettono più, per ragioni di sicurezza, lo sviluppo di assi stradali come l’attuale Cimpello Sequals.
Quale necessità
Per quanto attiene poi la scala Regionale, ossia la necessità di un tracciato che colleghi la A28 con la A23, non si può negare che in termini squisitamente trasportistici, ossia come necessità di chiusura di una maglia della rete stradale regionale, il collegamento abbia senso. Va comunque precisato che negli anni trascorsi dalla “Meschio Gemona”, primo nome dell’attuale “Cimpello Gemona” come ricordato nel corso dell’incontro di Lestans, il lontano 1960, le necessità e le funzioni che questo collegamento dovrebbe interpretare si sono modificate sostanzialmente.
Oltre ai collegamenti dell’area “Sacilese” con il “Nord Friulano”, si sono aggiunte le rotte promiscue dei camion che escono dal casello di Osoppo, le nuove necessità di approvvigionamento della galassia di aree industriali, piccole e grandi, poste nel quadrante che ha per vertici Aviano, Gemona, Palmanova e Pordenone (l’Area di studio trasmessa dalla Regione ai progettisti dello studio citato).
Ma, fatto non meno importante tra le funzioni attribuite a questo investimento, come emerge dallo studio citato: sgravare di parte del traffico, che la sovraccarica, la grande malata della rete stradale regionale la SS13, che nel tratto Pordenone-Udine presenta gradi di congestione decisamente importanti.
La realizzazione di questa eventuale nuova arteria autostradale non può non provvedere a fornire un’alternativa a questo stato di congestione del collegamento Pordenone-Udine. Il punto d’unione di tutte queste esigenze è stata la proposta emersa dallo studio succitato. Al di là di ogni giudizio su quella più che infelice soluzione di tracciato, resta un fatto: le ipotesi di soluzione prodotte da quel lavoro, costato alla collettività regionale duecentomila euro si poggiano su rilievi, interviste a utenti della strada e portatori di interesse sia pubblici che privati, analisi di documenti di pianificazione territoriale e paesaggistica, oltre a valutazione di detti dati alla luce di un territorio interpretato nelle sue componenti geografiche ed insediative. Non proprio solo opinioni.
La soluzione Autostradale così come oggi conosciuta non risulta di alcun sollievo per la SS13, come traspare dalle analisi presenti nello studio di fattibilità del collegamento Sequals Gemona. Va inoltre aggiunto che ammettendo la necessità di una nuova viabilità questa non può prescindere dalle esigenze di mobilità dei territori attraversati, esigenze che come già detto sono molto mutate nel tempo. La realizzazione di un’autostrada è di fatto l’equivalente della posa di un tubo impermeabile all’intorno che si confronta solo per pochi punti con i territori. Il suo scopo sono le grandi percorrenze per collegare in modo veloce gli estremi. Significherebbe riproporre nuovamente il ruolo del Friuli Venezia Giulia come terra di transito, occuperemo nostro suolo per soddisfare esigenze di altri.