Acqua, Bene comune o bene economico?
Pubblichiamo un secondo contributo prodotto dalla Femca Cisl regionale riguardante la gestione del servizio idrico integrato. Questa relazione, tenuta ad un convegno nel maggio scorso, del segretario regionale Marcantonio Papagni, riguarda l’unico caso di gestione privata del servizio in regione ed è relativo al Comune Trieste.
La relazione rappresenta un utile concentrato di riferimenti, a partire dalla sintetica storia dei passaggi con cui dalle municipalizzate dei Comuni siamo arrivati più che alla privatizzazione alla finanziarizzazione anche della gestione dell’acqua.
I numeri che ci vengono forniti per fare un bilancio di questa “modernizzazione” del sistema sono riferiti a due anni, a un decennio di distanza: 2012 e 2022. Consentono quindi una valutazione “oggettiva” del percorso di privatizzazione dei servizi e riguardano il costo delle bollette, i ricavi della gestione, la proprietà della società, gli investimenti nell’adeguamento della rete, l’occupazione. Non tutto forse dell’attività d’impresa ma certamente il cuore.
Tutto ci fa dire, in pieno accordo con quanto Femca Cisl ha inteso dimostrare e richiedere, che la scadenza della convenzione prevista per il 2027 deve arrivare non alla chetichella, al riparo dall’interesse delle comunità coinvolte, ma con un dibattito ed un movimento d’opinione che richieda il ritorno ad una gestione pubblica del servizio in tutta la Regione, premessa per un risparmio e un buon utilizzo della risorsa e del servizio, per maggiori garanzie sulla qualità della rete, per un maggior ruolo dei Comuni, per la tutela dell’occupazione.