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Numero 26 | 17 Gennaio 2025

Pian di Pan

Raddoppio della Pian di Pan – Sequals, la telenovela continua…


Ultimamente sulla stampa locale si legge sempre più di frequente che il tratto della viabilità denominato Pian di Pan – Sequals necessiterebbe di un raddoppio, ossia che dovrebbe passare dalle due corsie attuali (una per ogni senso di marcia) a quattro corsie (due per ogni senso di marcia), la stessa tipologia stradale che oggi troviamo tra lo svincolo di Cimpello lungo la A28 e la rotatoria di Pian di Pan, in Comune di Fiume Veneto, lungo la SS13 Pontebbana. A parte la genericità e l’inconsistenza delle ragioni addotte per questo intervento, dalle dichiarazioni traspare una scarsa conoscenza di cosa significhi realmente raddoppiare questo tratto di strada. Con la presente disamina cerchiamo di fornire un contributo di informato buon senso.

Nel Friuli occidentale ci sono altre priorità

Ci sono temi che nei prossimi anni interesseranno in maniera preponderante il territorio regionale e in particolare quello del Friuli occidentale, la Gronda Nord di Pordenone, una qualche conclusione della Sequals Gemona, la sistemazione della SS13, per citarne alcuni, e stabilire un punto di approccio solido e coerente a tali problemi è utile se non indispensabile, rimanendo fedeli a quanto sostiene Hannah Arendt: «Senza un’informazione basata sui fatti e non manipolata, la libertà d’informazione diventa una beffa crudele». Per dare una dimensione alIe affermazioni fatte in merito all’ampliamento della Pian di Pan – Sequals crediamo sia importante definire in termini semplicemente fisico-geometrici cosa significa raddoppiare l’attuale sedime stradale di almeno 10/12 metri di piano viario al quale va poi aggiunto su tutta la lunghezza l’ulteriore spazio necessario, variabile, per scarpate e fossi. Andrebbero rifatti ovviamente tutti gli svincoli per la parte sul lato ove si realizzerà l’allargamento ed ampliati i sottopassi, il tutto considerando il fatto che l’allargamento potrebbe, per quasi la totalità del tracciato, essere sviluppato lungo il lato destro percorrendo la strada da Pian di Pan verso Sequals, in terreni agricoli fittamente utilizzati con recentissimi impianti a vite, dato che l’altro lato è, per buona parte del tracciato, nel greto del torrente Meduna. Quest’ultimo è un ambito che, viste le attuali problematiche idrauliche, sarebbe bene non occupare. Senza neppure scomodare le problematiche di tipo ambientale interessanti l’area, lungo il greto del torrente Meduna ci troviamo infatti in un Sito di Interesse Comunitario (SIC), nel quale è stato portato a termine di recente un importante progetto per il ripristino dell’area magredile.

La viabilità è una cosa seria

Tornando alla viabilità, si deve far rilevare che i motivi per cui si rende necessario il cambiamento di tipologia stradale come quello proposto per la Pian di Pan – Sequals (raddoppio della sezione stradale) sono normalmente o una palese e continua incapacità del tratto stradale di sopportare il numero di veicoli che lo percorrono generando rallentamenti considerevoli e pericolo lungo il tracciato, oppure l’intenzione di cambiare le funzioni di un tracciato (es. da viabilità ordinaria ad autostradale). Ora, dalle affermazioni fatte dagli “attori in commedia” non sembrerebbe esserci l’intenzione di una nuova autostrada a livello regionale, e aggiungiamo che dai dati pubblicamente disponibili https://bur.regione.fvg.it/newbur/visionaBUR?bnum=2012/01/04/1 non emerge affatto neanche tale necessità; appare semmai necessario efficientare la rete esistente attribuendo un preciso ruolo agli assi principali favorendone così un utilizzo mirato da parte dell’utenza e non disperdendo il traffico ovunque. Dovremmo andare verso una diminuzione del traffico su gomma, soprattutto per le merci, in linea con quanto avviene nel resto d’Europa e non correre dietro al traffico, ma gestirlo. La Pian di Pan – Sequals ha sicuramente dei problemi, ma, come i dati dimostrano, è un fatto che l’incidentalità legata al tratto stradale è di tipo “scontro frontale-laterale”, dovuta principalmente ad una velocità eccessiva o a sorpassi azzardati lungo il tratto stradale, dinamiche associate normalmente al mancato rispetto dei limiti di velocità e a comportamenti individuali che non rispettano le norme del codice della strada.

C’era una volta il bilancio costi-benefici

Orbene è curioso immaginare che il raddoppio della carreggiata abbia a che fare con la messa in sicurezza di un’infrastruttura stradale e non con l’adeguamento della capacità. I dati reperibili sul sito della Regione evidenziano tratti di viabilità in regione con carichi di traffico https://bur.regione.fvg.it/newbur/visionaBUR?bnum=2012/01/04/1 e tassi d’incidentalità https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/infrastrutture-lavori-pubblici/infrastrutture-logistica-trasporti/FOGLIA2/ superiori alla Pian di Pan – Sequals, ma dei quali giustamente non si chiede il raddoppio. L’impressione che si trae dalle dichiarazioni rilasciate da molti dei nostri politici è che il problema sia facilitare il sorpasso sul tratto stradale e aumentare la velocità di percorrenza. Tenendo conto di una velocità commerciale di 70 km/h che lungo la Pian di Pan – Sequals è ampiamente sostenibile, i 27 km totali della Cimpello – Sequals si percorrono in circa 23 minuti. Spostando la velocità a 110 km/h, che è il massimo per una viabilità extraurbana principale, scendiamo a circa 15 minuti: stiamo pensando di sprecare suolo agricolo produttivo e una discreta quantità del bilancio regionale per 8 minuti? Inoltre, visto che dobbiamo intervenire, perché non prenderci un esempio virtuoso? Potremmo fare riferimento a quanto successo sulla SS 309 Adriatica per lungo tempo una delle strade più pericolose d’Italia. Grazie ad un lavoro di concerto tra ente gestore, territori e Polstrada questa è oggi una viabilità percorribile con gradi di sicurezza ordinari, il tutto a sezione stradale invariata! Urge una domanda: come si intende affrontare in Regione Friuli-Venezia Giulia la questione delle infrastrutture di trasporto, della gestione del traffico e del rapporto tra questi fenomeni e il territorio? Si fa spesso riferimento all’aumento del traffico che deriverebbe dalla Pedemontana veneta, che renderebbe necessario il raddoppio della Pian di Pan – Sequals, ma di fatto ad oggi non vi sono dati certi su questo aumento se non quelli dei passaggi ai caselli autostradali da cui si ipotizza “l’esplosione della nostra viabilità”, ma i dati riportati dalla stampa sono riferiti alla viabilità autostradale in entrata e in uscita da Sacile e Portogruaro e non indicano che il traffico che abbandona la A28 si indirizzi tutto o in che parte sulla attuale Pian di Pan – Sequals. Oltretutto dovremmo renderci conto che il traffico deve essere gestito, non subìto, e inoltre l’attività sulla rete stradale dovrebbe essere conseguenza di una attenta valutazione territoriale anche in merito a quello che è o dovrà diventare la Regione, valutazione che dovrebbe trovare posto nel Piano di Governo del Territorio del quale sembra non ci sia ancora notizia. Non è che, per usare un detto saggio e popolare, stiamo mettendo il carro davanti ai buoi?

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