A Udine la prima comunità energetica della regione. Si può fare! Parliamone con il Patto
Da poche settimane a Udine, nel quartiere di S. Domenico è stata costituita una comunità energetica rinnovabile e solidale, avviata dalla Parrocchia di S. Domenico, dalla Fondazione “Casa dell’Immacolata di don Emilio de Roja”, dal Bottegone srl, dalla Comunità Piergiorgio onlus e dal Circolo Legambiente “Laura Conti ApS” di Udine, nonché da un primo gruppo di cittadini, che, ci si augura, sia destinato a crescere ulteriormente.
Nei giorni scorsi, poi, la notizia che la Commissione ha dato il via libera europeo al decreto governativo che regola il regime degli indennizzi e dei contributi per le comunità energetiche rinnovabili.
La Comunità udinese del Patto per l’autonomia ha voluto cogliere al volo l’occasione della nascita ufficiale della prima comunità energetica, fondata con un’articolata partecipazione sociale, della nostra regione per proporre al dibattito un tema centrale del proprio prossimo impegno politico, per diffondere conoscenza diretta sul progetto, sulle procedure di realizzazione, sulle opportunità e sui risultati che ci si attende a più livelli dalla diffusione capillare di queste iniziative di partecipazione diretta alla necessaria transizione energetica.
Mentre ormai è consolidata la possibilità tecnologica, sempre più duttile ed economica, di produrre energia elettrica dal sole, come da altre fonti rinnovabili, mentre il sistema delle imprese e le autonomie locali hanno colto le possibilità offerte dal fotovoltaico, in particolare di autoproduzione e vendita di energia e di risparmi nei costi di gestione del patrimonio edilizio, e dopo l’avvio su scala europea delle comunità energetiche nel 2018, ora si spera ci siano forse non tutti ma quasi tutti gli strumenti amministrativi per avviare con forza questo nuovo strumento.
Che traggano quindi nuovo slancio quelle, ancora troppo poche, esperienze già avviate in regione e che si moltiplichino le comunità! E non solo per motivi di carattere ambientale, come ben chiarisce questa dichiarazione: “E’ una grande sfida e una grande speranza quella che ci ha spinti a realizzare questa Comunità – dice il presidente della CERS, don Francesco Saccavini – che avrà lo scopo di aiutare persone e famiglie che sempre più spesso hanno difficoltà ad arrivare a fine mese ed anche di contribuire a migliorare le condizioni di vita nel nostro quartiere”.
Come non pensare, quindi, alla recentissima decisione del governo, dopo mesi di rimpallo di dichiarazioni sul rinvio, di non prorogare il mercato tutelato dell’energia elettrica, in omaggio anche alla spinta comunitaria alla liberalizzazione a prescindere e in attesa della rata del PNNR. Un altro colpo ai bisogni familiari di sempre più difficile soddisfazione.
Per il Patto la realizzazione delle comunità energetiche rinnovabili e solidali è un obiettivo della transizione energetica, ma anche uno strumento di solidarietà e giustizia sociale, che può essere decisa dai fondatori e contenuta nelle clausole statutarie di ogni comunità per il reinvestimento locale dei vantaggi economici ottenuti. Proprio come il sorgere delle cooperative a fine 800…