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Convegno One Welfare

One Welfare: produrre benessere


Si è svolto nell’auditorium del polo scientifico dei Rizzi dell’Università di Udine il convegno “One Welfare tra mondo rurale, verde urbano e foreste”, organizzato dall’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali del Friuli-Venezia Giulia. È stata l’occasione per mettere a fuoco alcuni interessanti aspetti del mondo rurale, del verde urbano e delle foreste applicabili anche nella nostra regione.

Il convegno nasce in prima battuta per introdurre al grande pubblico il concetto di “One Welfare” e riportare alcuni esempi pratici della sua applicazione. La definizione “One Welfare” non si riferisce al “welfare state”, cioè allo stato sociale, o all’assistenza quanto piuttosto al significato originario di queste due parole: un solo benessere. “One Welfare” è un approccio operativo che sottintende la convergenza fra benessere di uomo, animali e ambiente. Il significato è analogo all’approccio “One Health, Una Salute”. “One Welfare” e “One Health”, infatti, hanno correlazioni strette tra loro.

Con riferimento al settore specifico di attività dei dottori agronomi e dei dottori forestali è emerso quanto trasversali siano le possibilità di operare al fine di equilibrare le necessità degli animali, i bisogni dell’uomo e il rispetto dell’ambiente in cui viviamo sotto un unico obiettivo comune di benessere. È inevitabile, quindi, agire assieme agli operatori del socio-sanitario e veterinario e, infatti, al convegno gli interventi di operatori del servizio sanitario pubblico si sono intercalati a quelli dei dottori agronomi e dei dottori forestali.

Partendo dall’approccio generale di “One Welfare”, i temi specifici tratti negli interventi sono stati raggruppati in tre sessioni: “One Welfare per l’azienda agricola, filiera corta e multifunzionalità”, “Il verde per il benessere urbano” e “In foresta per la salute”.

L’azienda agricola può produrre salute

In merito al benessere animale è stato evidenziato come la definizione sia cambiata con l’evolversi della conoscenza scientifica e della capacità dell’uomo di riconoscere l’animale come essere senziente fino a giungere all’applicazione del principio del “One Welfare” riconoscendo le interconnessioni tra uomo, animale e ambiente e promuovendo la collaborazione tra discipline al fine di migliorare il benessere di tutte le componenti del sistema.

Tra gli esempi pratici dell’approccio “One Welfare” nella filiera agro-alimentare ne sono stati illustrati alcuni legati alla valorizzazione del prodotto agro-zootecnico, coinvolgendo il consumatore sul valore aggiunto del prodotto ottenuto in contesti di valore sociale, ai soggiorni esperienziali, alle ospitalità agrituristiche direttamente legate all’ambiente naturale, alle fattorie sociali, all’inserimento di persone con disabilità in aziende agricole. Analizzando l’agricoltura sociale è stato illustrato il quadro di riferimento normativo a livello nazionale e regionale e i numeri in Italia e in Friuli-Venezia Giulia. Il trend positivo dell’agricoltura sociale porta a ritenere che vi siano opportunità concrete di ulteriore sviluppo di attività ad essa legate. Tra le tante esperienze è stata illustrata, quale esempio significativo, l’azienda agricola sociale Molin Novacco di Aiello del Friuli.

Il verde urbano per nuovi servizi ecosistemici alle città

Passando al verde urbano, si è sottolineata l’importanza del contatto con la natura per il funzionamento cognitivo e lo stato emotivo, con la illustrazione dei risultati di nuovi studi sugli aspetti percettivi degli ambienti urbani e naturali, base preziosa per la gestione del verde urbano ai fini della massimizzazione degli effetti sul benessere. Sono seguiti alcuni esempi positivi legati all’esposizione ad elementi naturali in ambiente urbanizzato, in introduzione ai successivi interventi di questa sessione. Diversi esempi di realizzazioni di giardini e terrazzi sono stati il punto focale per esemplificare vari concetti: gli effetti “terapeutici” del verde urbano e gli elementi tecnici (specie vegetali, distribuzione, combinazione, ecc.) che possono accrescere questi effetti, ma anche la definizione ed il riconoscimento dei servizi specifici forniti dal verde in ambiente urbano. Questi sono i cosiddetti servizi ecosistemici per la qualità dell’aria, la mitigazione del calore, che si uniscono agli effetti psicologici già citati, un altro grande tema su cui finalizzare il processo progettuale delle nostre città. Interessante e stimolante infine l’illustrazione di progetti di verde-giardino realizzati in case di cura, reparti di geriatria e residenze protette.

La foresta non fornisce solo legno

Infine, nella sessione dedicata alle foreste, si è sviluppato il tema del benessere percepito in foresta. Se già in passato numerosi studi hanno evidenziato i benefici psichici della permanenza in foresta, studi più recenti hanno affrontato in modo analitico gli effetti e i meccanismi fisiologici dei fattori propri dell’ambiente forestale.  È stato quindi fatto il punto su cosa si intende per “forest therapy” con le esperienze in regione e i suoi positivi risultati clinici. Ma allora, ci si è chiesti, se è scientificamente riconosciuto il beneficio della terapia forestale, perché i medici non la prescrivono con i costi a carico del Servizio sanitario pubblico? La risposta è stata che tempi non sono ancora maturi ma si sta lavorando in tal senso. Una domanda a margine: ma in foresta si va per estrarre legno o per la “forest therapy”? I numeri ci dicono che in Friuli-Venezia Giulia la superficie complessiva dei tagli boschivi ogni anno è mediamente circa un millesimo della superfice boscata e la massa legnosa complessiva che viene tagliata ogni anno è pari al 20-25% della crescita legnosa annua. Quindi c’è spazio per tutti, basta rispettarsi a vicenda.

Quali i risultati del convegno? È stato un momento importante innanzitutto per i dottori agronomi ed i dottori forestali quale occasione per mettere a fuoco obiettivi, ambiti di applicazione, strategie e tecniche operative dell’approccio “One Welfare” nei settori di competenza. È stata anche un’occasione per lavorare assieme ad altri soggetti apparentemente lontani, come l’Azienda Sanitaria Universitaria, rafforzando la consapevolezza che non esistono ambiti operativi delimitati in comparti stagni, ma che ogni nostra azione e attività ha effetti talvolta inaspettati in luoghi o in settori apparentemente assai distanti.

Giuseppe Vanone

Presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali del Friuli-Venezia Giulia.

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