
Farmacia comunale, un’esperienza da conoscere
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Abbiamo lasciato il mondo delle farmacie acquistate da fondi pensione internazionali, e il caso ha voluto che la nostra uscita precedente coincidesse proprio con notizie sulla stampa locale di una nuova acquisizione a Udine, per passare ad un mondo quasi sconosciuto, quello delle farmacie comunali, che le vede presenti in due soli Comuni, Tavagnacco e Cervignano, nel Friuli centrale, senza ulteriori riscontri, a quel che risulta, nella regione.
Ne parliamo quindi con il Sindaco di Tavagnacco, Giovanni Cucci, il Comune che ha avviato una prima farmacia a Tavagnacco nel 2005, raddoppiando con una seconda sede a Feletto dal 2020. Quindi una esperienza consolidata, ideata e gestita da amministrazioni di diversi colori politici, ma ormai affermata e destinata ad una nuova evoluzione.
La sua prima osservazione è che anche nella sua veste più evoluta, quella “farmacia dei servizi” disegnata e avviata negli anni più recenti, la farmacia tradizionale è limitata dalla sua natura di attività commerciale, e ragionando invece come autonomia locale e con alla mano gli strumenti di società costituite “da parte di amministrazioni pubbliche, … a totale o parziale partecipazione pubblica, diretta o indiretta” come previsto dalle leggi statali, è possibile valorizzare ulteriormente questo nodo del sistema sanitario territoriale.
Una maggiore entrata per il Comune
Quanto accaduto a Tavagnacco sembra esemplare. In diciotto anni di attività la società comunale che gestisce le farmacie oltre a fornire tutte le attività farmaceutiche e parafarmaceutiche normali, avendo acquisito ulteriori spazi immobiliari è in grado di fornire sedi e strumenti per un ambulatorio per il medico di base, e poi prestazioni specialistiche cardiologiche, ginecologiche e gastroenterologiche dall’analisi alla diagnosi ed alla prescrizione. L’appuntamento può essere preso direttamente in loco con tempi di attesa abbattuti. Un significativo polo ambulatoriale territoriale.
Il sindaco, essendo anche stato assessore al bilancio nel mandato precedente 2019 – 2023, conferma dati costantemente in crescita per quanto riguarda fatturato ed utili.
Nel 2022 2 milioni 500 mila euro circa di fatturato con un utile per il Comune di circa 300 mila euro dopo le tasse. Per farsi un’idea rispetto alle entrate fiscali del Comune la TARI (raccolta dei rifiuti) comportava entrate per circa 1 milione 700 mila euro.
Un dato più fresco, anche se riferito alla sola vendita di prodotti per le quali non sono previste ricette, al 30 di settembre di quest’anno dava già una entrata di 1 milione 150 mila euro, il che fa sperare in circa 3 milioni possibili di fatturato totale.
Il tutto non sembra aver comportato impatti negativi sulla rete farmaceutica comunale dove, stante la zonizzazione che prevede un’attività ogni 3.000 abitanti circa, hanno continuato ad operare altre tre farmacie nonchè una parafarmacia.
Si aggiungono le ulteriori considerazioni positive relative a 10 posti di lavoro qualificati per altrettanti dipendenti assunti a tempo indeterminato e, a evidenziare lo spirito di questa impresa, la sottolineatura da parte del Sindaco che sia l’amministratore unico iniziale della società “Farmacia comunale di Tavagnacco s.r.l.”, sia i successivi componenti del Consiglio di Amministrazione hanno sempre operato gratuitamente.
Una migliore opportunità per la comunità
Nel novembre scorso il Consiglio comunale di Tavagnacco ha approvato all’unanimità alcune modifiche dello Statuto societario, per integrare alcuni aggiornamenti legislativi, in particolare dal D. Lgs. 165/2016, per ampliare l’orizzonte operativo della società operante in house providing e sulla quale il Comune esercita un controllo diretto assimilabile a quello di un normale ufficio comunale.
L’intenzione è quella di allargare il campo di attività della società comunale all’area socioassistenziale.
Il Comune infatti aveva avviato, nel 2004, un progetto denominato “Abitare possibile” e indirizzato all’ospitalità di persone anziane mantenendole inserite in un tessuto di comunità e di prossimità familiare.
Iniziato con l’acquisizione di un edificio nel centro di Feletto e la successiva ristrutturazione con la realizzazione di una quindicina di miniappartamenti ed altri spazi comuni e per la gestione di servizi, questo progetto si era negli anni arenato. Il Sindaco sottolinea fra le cause i sette anni dei patti di stabilità per la finanza pubblica che hanno comportato per esempio l’impossibilità di acquistare gli arredi, la difficoltà di regolamentazione e di definizione, avvenuta solo nel 2019 insieme alla Direzione regionale competente, dei criteri di accesso al servizio che ha visto e vede al momento solo 2 persone ospitate ed una lista d’attesa inevasa di un’altra quindicina di persone.
Il regolamento sperimentale scadrà nel 2023 e, con le modifiche introdotte alla società, il Sindaco confida che si possa intervenire in modo più incisivo per un pieno utilizzo della struttura residenziale. In primo luogo la società “Farmacia comunale” potrà farsi carico della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’edificio una volta ottenuto l’affidamento in concessione da parte del Comune, ma soprattutto le maggiori entrate comunali derivanti dagli acquisti effettuati dai cittadini e dagli utili delle farmacie potranno essere riversati in una capacità piena di ospitalità della struttura. Mantenendo per i residenti servizi di telesoccorso, portierato, animazione oltre ad una certezza di funzionalità dell’edificio e dei servizi disponibili, fra cui cucine individuali e collettiva, fruibili a seconda dei livelli di autosufficienza degli ospiti. Possibilmente con rette non molto distanti dalle attuali che si aggirano sui 400 euro mensili.
In tempi nei quali il pubblico viene smantellato e il privato sembra la sola alternativa, la pluriennale esperienza delle farmacie comunali di Tavagnacco offre spunti di riflessione non solo sul rapporto pubblico-privato nel settore sanitario, ma riguardo alle possibilità di azione delle autonomie locali, alla possibilità di gestire ricadute territoriali locali della capacità/necessità di spesa/ricchezza di una comunità e, non ultimo in uno Stato nel quale pagare tasse dirette o indirette si avvicina sempre più a una bestemmia, dimostra che è possibile verificare il vantaggio comune di comportamenti individuali responsabili.