Farmacia comunale: una decisione politica
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Concludiamo questo sguardo alle farmacie, in particolare quelle comunali, ed alle loro prospettive incontrando Domenico Degano, già segretario generale del Comune di Tavagnacco che al momento dell’avvio della prima farmacia è stato anche il primo Amministratore unico della società “Farmacia comunale s.r.l.”
L’intenzione è quella di conoscere i passaggi legislativi, amministrativi e gestionali che consentono ai Comuni, qualsiasi Comune, di dotare sé stessi e le proprie comunità di uno strumento capace non solo di fornire servizi ma di mantenere quote della spesa dei cittadini all’interno del territorio creando importanti benefici.
Le norme, statali e regionali, assegnano ai Comuni compiti e possibilità in materia, in base ad alcuni presupposti e a definite procedure. Si va dalla definizione della zonizzazione, cioè la localizzazione di massima degli esercizi, a cui il Comune stesso deve adempiere, alla possibilità di gestione diretta di una farmacia con società in house o in concessione onerosa, con gara, ad un farmacista.
Le condizioni
Inoltre la legge statale prevede che, ad ogni aumento di circa 3.000 residenti, si provveda all’autorizzazione di un nuovo esercizio, che può essere a gestione pubblica, se la precedente farmacia era a gestione privata, o viceversa. Se la nuova licenza spetta al comune, L’Azienda sanitaria competente è tenuta a richiedere allo stesso una manifestazione di interesse prima di procedere al bando di gara.
Le farmacie in esercizio, invece, possono essere messe a bando solo qualora, per qualsiasi motivo, venga restituita la licenza. Anche in questi casi parte la procedura già vista con l’Azienda sanitaria che verifica la possibilità di intervento del Comune e ne accerta l’intenzione.
Un’ultima considerazione da tenere in conto: alla fine il Comune si ritrova con un consistente bene patrimoniale nelle sue disponibilità.
Le procedure
Degano richiama i passaggi che hanno permesso l’avvio di questa esperienza: una volta maturata la decisione politica si procede all’individuazione della zona e dei locali adeguati; si valutano i costi di acquisto o di locazione dell’immobile, la possibilità di eventuali futuri ampliamenti e di altri possibili vantaggi come la valorizzazione di una via o una adeguata dotazione di parcheggi, anche per ulteriori attività di supporto. Per l’apertura della farmacia, i costi iniziali di dotazione di farmaci del magazzino, grazie ai contratti diretti con le aziende, non costituiscono un onere in fase di avviamento; invece il costo degli arredi è abbastanza rilevante, ma un adeguato investimento, pur costoso, è costituito, nel caso della farmacia più recente di Feletto, anche dal magazzino automatizzato, che è ormai indispensabile, e consente il prelevamento meccanico dei farmaci e l’ottimizzazione delle scorte. Per quanto riguarda la gestione, è sicuramente importante avere magazzini particolarmente forniti perché gli utenti, quando si recano in farmacia, devono trovare sempre il farmaco e non essere costretti a ritornare.
Nel nostro caso, la gestione amministrativa e contabile, nei primi anni, è stata garantita direttamente dagli uffici comunali e solo successivamente affidata ad un commercialista.
Un’ultima notazione, oltre ai vantaggi economici e alla possibilità di reinvestimento delle entrate in ulteriori servizi, sia a livello di iniziative delle farmacie che di altri interventi, come abbiamo già visto nel colloquio con il Sindaco di Tavagnacco, vi è la possibilità di dotarsi di distributori automatici di farmaci, come a Feletto. Grazie all’informatica il medico può inviare la prescrizione direttamente alla farmacia oltre che all’utente, consentendo, una volta che il farmacista ha caricato il farmaco, il suo ritiro in qualsiasi momento, anche quando la farmacia è chiusa.
In conclusione, questa delle farmacie comunali sembra essere una possibilità da valutare senza pregiudizi da parte degli amministratori comunali, percorribile senza impossibili esposizioni finanziarie da parte del Comune e da valutare, in particolare, tenendo conto delle realtà di maggior degrado demografico e di servizi.