Comunità energetiche: pronti a partire anche nella Val Meduna
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Il viaggio alla scoperta delle comunità energetiche rinnovabili della regione continua con l’esperienza della Cers – comunità energetica rinnovabile e solidale della Val Meduna, nata per iniziativa del Comune di Tramonti di Sotto che ha coinvolto nel progetto le amministrazioni di Tramonti di Sopra e di Meduno. Ce lo illustra Giampaolo Bidoli, consigliere comunale di Tramonti di Sotto e coordinatore del percorso costituente della Cers.
Come è nata la vostra comunità energetica?
«Nel 2022 il Comune di Tramonti di Sotto è venuto a conoscenza della campagna che Legambiente Italia, insieme ad Azzero CO2 e Kyoto Club, attraverso il progetto BeComE (Borghi e Comunità Energetiche), stava promuovendo sul territorio italiano per rendere i piccoli Comuni protagonisti della transizione energetica. Il nostro progetto ha superato la selezione a livello italiano ed è risultato uno dei 10 meritevoli di essere supportati nell’ambito del progetto BeComE. Certamente i 2,2 miliardi di euro che il Piano nazionale di ripresa e resilienza mette a disposizione dei Comuni con meno di 5 mila abitanti per costituire le comunità energetiche rinnovabili hanno rappresentato un ulteriore incentivo a intraprendere questa strada».
Nel vostro caso, il progetto è stato condiviso da più Comuni
«Sì. Dopo una valutazione approfondita, si è deciso di coinvolgere nel progetto anche i Comuni limitrofi di Tramonti di Sopra e Meduno. Questi hanno sposato convintamente l’iniziativa e, già dal giugno 2022, abbiamo avviato i primi incontri sul territorio. Le sindache e i sindaci di Tramonti di Sotto, Tramonti di Sopra e Meduno, coadiuvati da Legambiente Friuli-Venezia Giulia, hanno firmato un protocollo d’intesa con Legambiente Italia, Kyoto Club e Azzero CO2 per la costituzione di una “Comunità energetica rinnovabile e solidale della Val Meduna” grazie al quale abbiamo potuto avvalerci della loro collaborazione tecnica e del supporto gratuito per l’attività di informazione sul territorio. Un sostegno che ci condurrà alla costituzione formale della comunità energetica e alla partecipazione al prossimo bando Pnrr riservato ai piccoli Comuni. In questi mesi le tre amministrazioni comunali sono state impegnate a censire gli immobili da inserire nella comunità e a rilevare i rispettivi consumi elettrici per verificare le potenzialità produttive di energia rinnovabile».
Chi può aderire alla comunità energetica?
«Vi potranno aderire gli enti locali (che nel nostro caso sono anche i promotori), cittadini, associazioni, condomini, terzo settore, cooperative, enti religiosi e piccole e medie imprese che abbiano un punto di fornitura di energia elettrica. I ruoli degli aderenti si configurano in tre modi: producer, ossia coloro che sono proprietari dell’impianto di energia rinnovabile, ma non usufruiscono dell’energia prodotta; consumer, ossia coloro che beneficiano dell’energia prodotta pur non possedendo alcun impianto di energia rinnovabile; prosumer, ossia coloro che possiedono gli impianti di energia rinnovabile e beneficiano dell’energia prodotta».
Chi la gestirà?
«La norma in materia, oltre a prevedere un aspetto fondamentale che è quello della partecipazione aperta e volontaria, che garantisca l’ingresso a tutti i soggetti che presentano le caratteristiche individuate dalle norme purché localizzati nel perimetro rilevante ai fini della condivisione dell’energia, prevede che le possibili forme giuridiche per la gestione della Cer siano associazioni, consorzi e società consortili, cooperative e fondazioni di partecipazione. Poiché la materia è particolarmente complicata, per quanto riguarderà la gestione tecnica è chiaro che ci si dovrà affidare a qualche professionista ovvero agenzia o azienda specializzata».
Quali sono state le difficoltà incontrate nell’avvio della comunità energetica?
«Viste le tematiche molto tecniche, di difficile comprensione e con aspetti giuridici non banali, le difficoltà iniziali sono state quelle di riuscire a far comprendere alla cittadinanza che ha partecipato agli incontri informativi tutti i benefici dell’operazione. Un’altra difficoltà oggettiva è stata riscontrata a ottobre dello scorso anno quando sono state rese note le aree che afferiscono alle stesse cabine elettriche di trasformazione primaria. Pensavamo che tutto il nostro territorio, geograficamente contermine, afferisse alla stessa cabina primaria e pertanto rispettasse l’indicazione della norma che prevede che gli aderenti alla Cer siano collegati alla stessa cabina. Invece in Val Tramontina una parte del territorio del comune di Tramonti di Sopra e di Tramonti di Sotto appartiene alla cabina primaria dell’ampezzino in Carnia, mentre la restante parte dei due comuni appartiene alla cabina primaria che comprende Meduno e altri comuni della pedemontana spilimberghese. Di conseguenza, una parte degli aderenti alla comunità energetica ha aderito alla costituenda Cer di Ampezzo, promossa dal consorzio BIM Tagliamento nelle ex province di Udine e Pordenone, e la restante parte si sta preparando a costituire la nuova Cers della Val Meduna».
Quali obiettivi vi siete dati?
«La comunità energetica della Val Meduna nasce con un forte carattere solidaristico: le tre amministrazioni, infatti, hanno voluto da subito sottolineare la volontà di recare sollievo alle famiglie residenti in condizioni di povertà energetica per quanto sarà possibile con le entrate derivanti dai benefici economici previsti, senza tralasciare uno degli obiettivi alti che è quello di contribuire, seppur nel nostro piccolo, alla riduzione della combustione delle fonti fossili con il sempre maggior utilizzo delle fonti rinnovabili. Un obiettivo è sicuramente quello di poter essere, in un futuro prossimo, il più possibile autonomi dal punto di vista energetico, cercando di “imparare” a utilizzare al meglio l’energia, sprecandone il meno possibile».
Il carattere peculiare della Cers della Val Meduna si somma agli altri vantaggi che derivano dall’aderire a una comunità energetica
«Certamente. I principali vantaggi sono quelli dell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, i minori costi dell’energia per cittadini e imprese, il contributo alla diffusione delle energie rinnovabili e, dunque, al raggiungimento degli obiettivi climatici della Comunità Europea. Le cittadine e i cittadini della Val Meduna che aderiranno alla Cer potranno contribuire all’ottenimento degli incentivi che il Gestore dei servizi elettrici andrà ad erogare: gli unici possibili dopo quelli stanziati nelle stagioni passate con i vari Conto Energia che hanno stimolato l’istallazione di pannelli fotovoltaici. Infine, non possiamo dimenticare le nuove opportunità economiche per il territorio legate ai fondi messi a disposizione dal Pnrr che crediamo possano contribuire al rilancio dei territori, alla lotta allo spopolamento dei piccoli borghi, all’incentivazione di un turismo sostenibile».