Comunità energetiche: c’è anche E-Oikos a Palmanova
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Già nel 2020 e 2021 nell’ambito della Federconsumatori FVG, mi ero interessato delle Comunità energetiche rinnovabili. Dal 2022, dopo la pubblicazione del D.L. 199/21 (legge di recepimento della Direttiva europea 2001/18 che prevede il riconoscimento delle CER) e nel contesto di un progetto di informazione sull’energia condivisa, sempre di Federconsumatori FVG, l’argomento è stato ulteriormente approfondito. Dal marzo 2023 con la pubblicazione del TIAD (Testo Integrato Autoconsumo Diffuso) di Arera, ho cominciato a ritenere che i tempi fossero maturi per costruire fattivamente la Comunità energetica rinnovabile, anche se mancava ancora il Decreto attuativo del Mase sugli incentivi e i contributi del PNRR. In quel periodo, primavera 2023, si sono moltiplicate le iniziative sul tema, ma le CER stentavano a decollare, qualcuno giustamente ha avuto modo di dire che si facevano più convegni che Comunità energetiche.
Il momento che ha fatto scattare la determinazione di costituire la CER è stato il dibattito al convegno promosso dall’APE il 26 giugno del 2023 presso l’auditorium Comelli di Udine. In quell’occasione veniva presentato un progetto di una azienda che aveva ricevuto un contributo dalla Regione per costruire un impianto fotovoltaico e creare una CER con i propri dipendenti. Pur essendo quell’iniziativa di un certo interesse, sicuramente non rappresentava la strada giusta per avviare un’esperienza di produzione, condivisione e consumo di energia rinnovabile in maniera diffusa e partecipata nel territorio. Infatti dei 14 progetti che sono stati finanziati dalla Regione nel 2023 nessuno ha prodotto la realizzazione di una CER.
Si può partire…
Quindi nei mesi successivi sono stati presi i primi contatti per realizzare concretamente una CER, attraverso la costituzione del soggetto giuridico che nel nostro caso è stata la forma dell’associazione. L’aggregazione delle persone, piccole imprese, enti del terzo settore non è stata particolarmente difficile, in pochi mesi si sono uniti 28 soci fondatori e il 25 novembre 2023 abbiamo sottoscritto l’atto costitutivo. L’associazione si è data il nome di E-Oikos Comunità energetica rinnovabile, con sede a Palmanova. La E sta per energia, parola dal greco antico col significato di forza, azione, lavoro in atto, capacità di agire, giunta intatta fino a noi. Oikos, sempre dal greco antico, significa: comunità, famiglia, società attiva.
Questo primo passo non è pero sufficiente per considerarsi Comunità energetica che effettivamente produce condivide e consuma energia da fonti rinnovabili. Infatti è stato necessario prima attendere la pubblicazione del Decreto attuativo del ministero dell’Ambiente, avvenuto il 23 gennaio 2024, poi la definizione delle regole operative, e infine l’attivazione del portale del GSE, avvenuto l’8 aprile scorso, dove poter registrare la CER, gli impianti e i clienti finali. Adesso siamo proprio nella fase di implementazione del portale del GSE per la configurazione effettiva della nostra CER.
Un percorso ad ostacoli
Anche se il funzionamento base della CER è semplice, l’attuazione, nel rispetto della legge e di tutte le regole tecniche, è molto complessa e articolata, inoltre la normativa, in particolare il Decreto ministeriale incentivi non aiuta, anzi riduce fortemente le aspettative. Per fare un esempio: l’esclusione dall’incentivo degli impianti entrati in esercizio dal 16 dicembre 2021, data di pubblicazione della legge 199/21 e il 23 gennaio 2024 data di applicazione del Decreto ministeriale del Mise. Un vulnus grave perché la legge del 2021 definisce in modo preciso che tutti gli impianti entrati in esercizio successivamente a tale legge, potevano essere configurati nelle CER e ricevere l’incentivo previsto.
Come noto solo l’energia rinnovabile condivisa tra i membri della CER e all’interno dell’area sottesa alla medesima cabina primaria di alta tensione elettrica, viene incentivata. Pertanto E-Oikos, in completa autonomia, ha iniziato a registrare presso il GSE i vari aderenti, produttori e consumatori nell’ambito della cabina primaria di Palmanova e si appresta a fare le registrazioni di CER anche in altre cabine primarie del Friuli-Venezia Giulia. Possono aderire alla nostra associazione e essere configurate nelle CER delle varie cabine primarie, persone fisiche, piccole e medie imprese, enti pubblici, enti religiosi, associazioni e altri soggetti, sia produttori che consumatori, purché siano titolari di un POD (contatore elettrico). Sono esclusi solo le grandi imprese, i produttori e venditori prevalenti di energia.
Come accennato in precedenza le difficoltà per l’avvio della nostra Comunità energetica non sono state quelle relative all’informare e aggregare i vari soggetti interessati, ma invece il complesso delle azioni necessarie per la registrazione e amministrazione del sistema di riconoscimento e di relazione con il GSE. Le farraginose Regole operative e i vari ostacoli introdotti dalla normativa, in particolare dal Decreto ministeriale 414/23, hanno rallentato di molto l’avvio e mettono a dura prova tutta la nostra determinazione. Ad esempio per configurare un impianto presso il GSE è necessario avere a disposizione una documentazione stratosferica, perfino il numero di serie del produttore di tutti i pannelli fotovoltaici messi sull’impianto. Ci aspettiamo anche che, una volta configurata la CER presso il GSE, emergano ulteriori richieste burocratiche sicuramente snervanti per ricevere e gestire l’incentivo. In ogni caso non demordiamo.
Coordinare conoscenze ed esperienze
Vorrei sottolineare che per affrontare i problemi che abbiamo avuto e che continuiamo ad avere, è stato di grande aiuto la relazione e il coordinamento con altre due CER costituite in Friuli-Venezia Giulia: la Comunità energetica rinnovabile e solidale San Domenico di Udine e Energia Nostra CER di Cormons. Insieme abbiamo collaborato, ci siamo sostenuti, abbiamo incontrato la Regione e i parlamentari del Friuli-Venezia Giulia, inoltre abbiamo predisposto diversi documenti di analisi della normativa vigente in materia di CER e proposto modifiche, anche di specifici articolati del Decreto ministeriale, delle Regole operative del GSE e del TIAD di Arera. Tale esperienza è stata anche un arricchimento di relazioni personali e umane.
Le CER possono essere uno strumento rilevante e straordinario per la realizzazione della transizione energetica, che comporterà una vera e propria rivoluzione nella disponibilità di un bene prezioso e fondamentale per la vita civile, come l’energia. Energia che potrà essere prodotta, condivisa e consumata nel territorio, reperita da una fonte inesauribile come il sole, senza inquinare, né localmente né globalmente, senza dipendere dall’estero e dalle grandi centrali di produzione. Oltre a questi eccezionali benefici, partecipare a una CER, comporta vari ulteriori vantaggi diretti per gli aderenti: incentivi economici e valorizzazione dell’energia condivisa; bilanciamento e riduzione degli sprechi di energia della rete elettrica; promozione dell’efficienza energetica e della domotica; sviluppo delle mobilità elettrica; espansione dell’aggregazione sociale e contrasto alla povertà energetica; sviluppo del territorio sia in termini economici che sociali.